1. TIPOLOGIE E CARATTERI
Hai mai usato la scrittura per scavare nella tua coscienza, per dare voce alle idee, ai sentimenti, alle paure che si agitano nell’animo? Si scrive di sé per propria iniziativa, o perché qualcuno ci ha pregato di farlo. Si scrive per raccontarsi a un amico, ai nipotini, ai posteri. Si scrive di sé per ristabilire la verità, per conoscersi meglio, o anche solo per vincere la noia, esercitando la memoria. Guardandosi dentro si accende la luce confortante di giorni infinitamente felici, o affiora il buio tremendo di un momento difficile che vorremmo comprendere meglio, per superarlo.
La narrativa d’introspezione concentra l’attenzione sull’interiorità del singolo individuo, del quale mostra passioni, speranze, debolezze. La fragilità, ma anche l’orgoglio e la vanità dell’io che si mette a nudo in un diario, in un’autobiografia, in un romanzo psicologico non sono però esclusivamente di chi racconta guardandosi allo specchio, ma finiscono per appartenere a tutti: il minimo moto di un cuore è in grado di squassarci come il racconto di un terremoto, o di una guerra. Può accadere così che, scoprendo i sentimenti di una persona che neppure conosciamo, magari vissuta secoli fa, possiamo imparare a conoscere meglio noi stessi, qui e ora.