NUVOLETTE - Cocco Bill non perdona

Nuvolette

COCCO BILL NON PERDONA

Nossignore, lui non beve whisky, ma camomilla. E meno male, visto quant’è irascibile! Se gli salta la mosca al naso, è capace di

stendere a pugni tutti i clienti del saloon. Cocco Bill è la più riuscita fra le mille parodie di Benito Jacovitti (1923-1997),

il prolifico disegnatore molisano che si inventò pure un mago Mandrago, Giulietto e Romea, Giacinto corsaro dipinto, Zorry Kid. Nato nel 1957 sulle colonne del quotidiano «il Giorno», Cocco Bill è l’eroe incontrastato di una settantina di storie spaghetti western, anzi salame western, visto che il suo creatore ama disseminare le tavole di insaccati, che insieme a vermi, dita, ossa, porcelli, macinini, lische, api, sono il suo autentico marchio di fabbrica.

Nelle storie di Cocco Bill la passione di Jacovitti per l’iperbole anima una versione esilarante e demenziale del consueto repertorio di sparatorie furibonde, duelli a mezzogiorno, diligenze da assaltare, sceriffi vigliacconi, indiani indiavolati, che Jacovitti fa parlare in napoletano («Ahò viscepa’, iovòio quaiò! Oquaiò kaimagnà!»), mentre il fedele cavallo Trottalemme si esprime in italiano, fuma sigarette e adora gli spaghetti al pomodoro. Quanto a Cocco Bill, se ha fame è in grado di cucinarsi una quaglia a colpi di pistola. Cotta a puntino.

La dolce fiamma - volume A
La dolce fiamma - volume A
Narrativa