2. L’horror

2. L’horror

Il gusto della paura

Insieme all’amore, la paura è il sentimento più antico del mondo. Non c’è da stupirsi se gli scrittori di ogni tempo e luogo hanno cercato in tutti i modi di suscitare questo stato d’animo: negativo, sì, come la malinconia o la rabbia, ma utile per comprendere e affrontare i propri fantasmi e rassicurarci, in fondo. Perché leggendo sappiamo che quel colpo d’ascia non è per noi, quel pozzo non ci inghiottirà davvero, nessun vampiro vuole il nostro sangue. E viceversa possiamo impugnare quell’ascia, gettare un amico nel pozzo, mordere sul collo una ragazza senza sentirci colpevoli.

La gamma di reazioni scatenate dall’horror è molto ampia. Si va dall’angoscia al disgusto, dall’inquietudine allo sgomento, sempre conditi dal brivido. L’horror si fonda su uno stato continuo di tensione, ma – a differenza del giallo – non prevede necessariamente un intreccio basato su un’indagine. Ciò che potrebbe succedere conta più di quanto è già successo. Dopo un crescendo ritmato da scene forti, la suspense tocca l’apice nel finale, che non sempre assicura la sconfitta dei malvagi. Questi assumono spesso le fattezze di veri e propri mostri, reali o partoriti dagli incubi di personaggi disturbati.

La notte è il loro regno. Castelli e cimiteri, boschi impenetrabili e moderne città nebbiose, un Medioevo brutale o un futuro apocalittico possono fare da scenario alle atroci azioni di figure inquietanti, spietati assassini, creature spaventose. Ma la paura può esplodere anche nelle situazioni più normali, portando una ventata di assurdo nella routine quotidiana, come nel racconto Tigri! ( T6, p. 316) di Stephen King (n. 1947).

Morti viventi

Anche gli autori di film di animazione e fumetti si sono ispirati alle atmosfere horror per creare personaggi in bilico fra l’amore e la morte, l’orrore e la poesia.

Il regista statunitense Tim Burton (n. 1958) ci racconta la storia di una donna uccisa il giorno delle nozze che torna dal mondo dei morti per trovare uno sposo.

 >> pagina 271 

L’horror nel tempo

La letteratura antica e medievale è costellata di scene che la nostra sensibilità ci porterebbe a definire horror, anche se all’epoca non venivano percepite come tali. Pensiamo per esempio all’accecamento di Polifemo, nell’Odissea, agli sventramenti che proliferano nei romanzi cavallereschi medievali, ai supplizi narrati nei minimi particolari da Dante nella Divina Commedia.

In epoca moderna una data cruciale è il 1764, anno in cui comparve Il castello d’Otranto di Horace Walpole (1717-1797), capostipite di una sterminata tradizione di romanzi “gotici”, ambientati in manieri sinistri, teatro di delitti crudeli e apparizioni misteriose. Il romanzo epistolare Dracula ( T5, p. 310), di Bram Stoker (1847-1912), è uno dei più riusciti di questo genere.

Sin dall’inizio l’horror ha perseguito una solida alleanza con il fantastico, e gioca sull’esitazione del lettore, che non comprende se gli eventi narrati appartengano a una realtà naturale o soprannaturale: è ciò che avviene, per esempio, in molti racconti di Edgar Allan Poe (1809-1849) ( T4, p. 297). Non mancano poi gli intrecci con la fantascienza, a partire dal Frankenstein di Mary Shelley (1797-1851), mostruosa creatura assemblata con corpi smembrati, che si ribella al suo inventore.

Nel Novecento l’accavallarsi di tragedie storiche ha favorito il dilagare di un immaginario horror. In Italia non sono mancati narratori in grado di costruire storie terrificanti, coinvolgenti sino allo spasimo, pur senza versare una goccia di sangue, come Dino Buzzati (1906-1972), maestro nell’indagare le inquietudini che agitano l’uomo contemporaneo, e Tommaso Landolfi (1908-1979), nei cui racconti regna un’atmosfera allucinata.

Agli antipodi sono le scelte delle nuove generazioni di autori provenienti dagli Stati Uniti, che non temono di indurre raccapriccio nel lettore. Questa vena è sfociata nell’estremo realismo, pervaso di ironia, degli horror firmati dal regista Quentin Tarantino (n. 1963), fonte d’ispirazione per i cosiddetti “cannibali”, scrittori che negli anni Novanta si sono impegnati a dimostrare come la moda del sangue si potesse trapiantare in Italia.

Verifica delle conoscenze

1. Quali sono le ambientazioni e i personaggi tipici del giallo?

2. Come si concludono in genere i gialli?

3. Quando e come nasce il rapporto fra il colore giallo e le storie investigative?

4. Che cosa si intende con il termine suspense?

5. Chiarisci le differenze fra giallo e noir.

6. Come si spiega il successo dell’horror?

7. Dove sono ambientati in genere i romanzi gotici?

8. L’horror è in rapporto con il fantastico?

La dolce fiamma - volume A
La dolce fiamma - volume A
Narrativa