1. IL FANTASTICO
Il carattere principale della letteratura fantastica consiste nella rottura dei confini tra dimensioni in apparenza opposte: l’ordinario e lo straordinario, la quotidianità e il soprannaturale. Anche nelle fiabe incontriamo incantesimi e situazioni irrazionali, ma essi sono collocati in un tempo indefinito (“C’era una volta” è la formula introduttiva più frequente) e in un mondo di paure e di prodigi che non ci appartiene perché lontano dalla nostra realtà. Nelle opere fantastiche invece gli eventi misteriosi e inverosimili con i quali entriamo in contatto maturano entro un contesto credibile, irrompendo nella rassicurante dimensione dell’esistenza quotidiana e generando, di conseguenza, un profondo turbamento.
L’apparizione di un fantasma, la trasformazione di un lupo mannaro, la fuga su altri pianeti: ingredienti simili sfidano le nostre certezze e ci spingono a domandarci se ciò che percepiamo sia reale o soprannaturale. Il rumore di catene nel maniero abbandonato è opera di uno spettro o solo suggestione? L’uomo che giura di essere stato nel passato è preda di allucinazioni o ha davvero viaggiato nel tempo? Il giocattolaio che ci ha donato un amuleto era un mago travestito o soltanto un vecchio eccentrico?