1. IL BISOGNO DI STORIE
Che cosa sono le pagine di un libro, per chi non sa leggere? Soltanto macchie nere sulla carta. La narrativa non può esistere senza i lettori, ma l’uomo ha iniziato a raccontare storie nella notte dei tempi, prima ancora di inventare la scrittura, e ancora oggi lo fa sin da bambino, prima di imparare a tenere in mano una penna. I contadini che tramandano antiche leggende della loro terra e i marinai che raccontano meraviglie di continenti lontani sono i modelli arcaici dell’arte del racconto, diffusa oggi come migliaia di anni fa in tutte le civiltà del pianeta, dalle tribù dell’Amazzonia alla raffinata borghesia europea.
La nostra specie sembra avere un desiderio irrefrenabile di ascoltare storie. E non ci bastano le vicende narrate da amici e parenti: ne cerchiamo altre, febbrilmente, in libri, fumetti, serie tv, film, canzoni. Continuamente ridiamo o ci commuoviamo davanti alle avventure di personaggi d’invenzione che, talvolta, ci sembrano più veri delle persone che incontriamo ogni giorno. Prima di essere un piacere, la letteratura soddisfa un bisogno, anzi molti bisogni degli esseri umani. Leggendo spendiamo tempo, energie, denaro. Ma se lo facciamo è perché speriamo che ne valga la pena. Vorremmo andare al di là dei confini che la vita ci riserva, del luogo e dell’epoca in cui siamo nati. E insieme vorremmo dare un senso alla nostra esistenza e al destino che ci attende, cercando nelle parole di chi prima di noi si è posto le stesse terribili, affascinanti domande: che ci faccio qui? Qual è il mio posto nel mondo? Come andrà a finire tutto questo?