LE EMOZIONI DELLA NARRATIVA

Murale, Austin (Texas).

1. IL BISOGNO DI STORIE

Che cosa sono le pagine di un libro, per chi non sa leggere? Soltanto macchie nere sulla carta. La narrativa non può esistere senza i lettori, ma l’uomo ha iniziato a raccontare storie nella notte dei tempi, prima ancora di inventare la scrittura, e ancora oggi lo fa sin da bambino, prima di imparare a tenere in mano una penna. I contadini che tramandano antiche leggende della loro terra e i marinai che raccontano meraviglie di continenti lontani sono i modelli arcaici dell’arte del racconto, diffusa oggi come migliaia di anni fa in tutte le civiltà del pianeta, dalle tribù dell’Amazzonia alla raffinata borghesia europea.

La nostra specie sembra avere un desiderio irrefrenabile di ascoltare storie. E non ci bastano le vicende narrate da amici e parenti: ne cerchiamo altre, febbrilmente, in libri, fumetti, serie tv, film, canzoni. Continuamente ridiamo o ci commuoviamo davanti alle avventure di personaggi d’invenzione che, talvolta, ci sembrano più veri delle persone che incontriamo ogni giorno. Prima di essere un piacere, la letteratura soddisfa un bisogno, anzi molti bisogni degli esseri umani. Leggendo spendiamo tempo, energie, denaro. Ma se lo facciamo è perché speriamo che ne valga la pena. Vorremmo andare al di là dei confini che la vita ci riserva, del luogo e dell’epoca in cui siamo nati. E insieme vorremmo dare un senso alla nostra esistenza e al destino che ci attende, cercando nelle parole di chi prima di noi si è posto le stesse terribili, affascinanti domande: che ci faccio qui? Qual è il mio posto nel mondo? Come andrà a finire tutto questo?

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2. LA PALESTRA DEL CUORE

Leggere amplia gli orizzonti. La narrativa ci porta a scoprire realtà lontane dalla nostra esperienza quotidiana, delle quali mai avremmo sospettato l’esistenza. Come ha scritto Umberto Eco, «chi non legge, a settant’anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro».

Leggere ci permette inoltre di vedere da una diversa prospettiva situazioni e scenari che ben conosciamo. Ci identifichiamo negli altri, rendendoci conto che non siamo i soli a provare certi impulsi. Leggendo possiamo mettere alla prova, senza pericolo, le nostre emozioni: entrare nell’ascensore con un assassino, scoprire all’improvviso di avere un fratello sconosciuto, dichiarare tremanti il nostro amore alla persona che sogniamo tutte le notti…

Romanzi e racconti funzionano come una palestra nella quale, senza neppure accorgercene, ci alleniamo ad affinare le nostre capacità di rapportarci al mondo. Impariamo di noi qualcosa che non conoscevamo. Inoltrandoci in una storia, esploriamo noi stessi e le nostre emozioni primarie: rabbia e paura, gioia e tristezza, sorpresa e disgusto.

Nel contempo si attiva l’intero spettro dei sentimenti, sollecitandoci a riconsiderare passato, presente e futuro: ecco allora che leggere di una coppia felice durante una vacanza al mare accende la nostalgia di una meravigliosa estate, o la speranza di viverla in futuro; mentre un aspro rimprovero ci risveglia di colpo il rimorso per una parola di troppo che ci è sfuggita.

E tu?

Come nutri il tuo bisogno di storie? Ti capita mai di raccontarne o di ascoltarle con piacere dalla voce di amici o parenti?
Hai un libro preferito, che ti ha profondamente emozionato? Come mai?
Quali altri tipi di narrazione ti appassionano? I fumetti, magari, oppure i cartoni animati, i film, le serie tv, il teatro, i videogiochi, le storie messe in musica nelle canzoni?
Quali storie ti attraggono? Sentimentali, d’avventura, storiche, biografiche? O quelle piene di suspense, che ti tengono con il fiato sospeso?

La dolce fiamma - volume A
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Narrativa