T1 - TESTO GUIDA - Esopo, Il leone, la volpe e il cervo

testo guida

T1

Esopo

Il leone, la volpe e il cervo

  • Tratto da Favole
  • Titolo originale Aisopou mythoi, VII-VI sec. a.C.
  • Lingua originale greco antico
  • favola
Esopo è uno scrittore greco, vissuto tra il VII e il VI secolo a.C. Della sua vita abbiamo scarne notizie, in massima parte provenienti da una biografia romanzata intitolata Romanzo di Esopo. Originario della Frigia o della Tracia, si dice che fosse balbuziente, gobbo e deforme. Fu schiavo presso la città di Samo e in seguito, una volta liberato, viaggiò a lungo in Oriente, tra Babilonia, l’Egitto e la Grecia. Morì giustiziato dai cittadini di Delfi, pare offesi dalla sua satira acuminata. Tuttavia, secondo il mito, il dio Apollo vendicò l’uccisione di Esopo rendendogli fama immortale. Autore di circa 500 favole allegoriche, per lo più con animali come protagonisti, è considerato il creatore e il capostipite del genere.

Il re della foresta non può cacciare. A soccorrerlo ci pensa la volpe, sua astuta amica, pronta ad approfittare della stolta e ambiziosa vanità del cervo.

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Audiolettura

Un leone, che giaceva ammalato in una caverna, disse alla volpe che
gli era affezionata e veniva a visitarlo: «Se tu vuoi che io guarisca e che
viva, devi, con le tue dolci parole, abbindolare quel gran cervo che abita
nel bosco e spingerlo tra le mie zampe: ho una gran voglia delle sue

5      viscere e del suo cuore». La volpe andò, trovò il cervo che  scorrazzava
tra i boschi, e, tutta complimentosa, lo salutò, dicendogli: «Son venuta
a portarti una bella notizia. Il leone nostro re, che, come sai, è mio
vicino di casa, è ammalato, ormai in punto di morte. Egli ha dunque
pensato quale delle bestie dovrà succedergli nel regno. Il cinghiale,

10    diceva, è uno stupido, l’orso è balordo, la pantera è collerica, la tigre è
tutta fanfaronate; il più adatto a fare il re è il cervo, che ha una bella
statura, che vive per molti anni, che con le corna fa paura ai serpenti…
Ma perché farla lunga? In conclusione, sei stato scelto per essere re.
E per me che son stata la prima a dirtelo, che regalo ci sarà? Su, dimmelo,

15    ché ho fretta; ho paura che mi cerchi di nuovo, perché in tutte
le faccende ricorre sempre al mio consiglio. Se dai retta a me che son
vecchia, io ti consiglierei di venire anche tu e di stargli vicino finché
non muore». Così disse la volpe.

A queste parole il cervo si montò la testa, e, ignaro di quel che

20    l’aspettava, s’avviò verso la caverna. Il leone si precipitò d’un balzo su
di lui, ma riuscì soltanto a lacerargli le orecchie con gli artigli, mentre
quello riparava di corsa tra i boschi. La volpe batté le mani, disperata
d’aver sprecato le sue fatiche. Il leone piangeva, ruggendo a gran
voce, vinto dalla fame e dal dolore, e scongiurava la volpe di fare un’altra

25    prova e di escogitare uno stratagemma per portarglielo di nuovo.
Quella gli rispose: «Difficile e faticoso è quel che tu mi ordini. Tuttavia
ti presterò ancora il mio aiuto». E come un segugio gli andò dietro,
macchinando trappolerie e domandando ai pastori se avevano veduto
un cervo insanguinato. Quelli la indirizzarono nel bosco, dove essa

30    lo trovò che riprendeva fiato, e sfacciatamente gli si fermò davanti.

Il cervo, pieno d’ira e con il pelo rabbuffato, gridò: «Non mi prenderai
più, sporca bestiaccia; se ti avvicini a me sei morta. Va’ a volpeggiare1
con quelli che non ti conoscono, Va’ a scegliere qualcun altro per farlo
re e per montargli la testa». E la volpe rispose: «Ma perché sei vile e

35    pauroso? Perché sospetti di noi, tuoi amici? Il leone t’aveva afferrato
per le orecchie perché voleva darti dei suggerimenti e delle istruzioni
sulla tua importante missione di re, prima di morire. E tu non sei
stato capace di sopportare il graffio della zampa d’un povero malato!
Ora egli è più adirato di te, e vuol lasciare il regno al lupo. Ahimè, che

40    brutto padrone! Ma su, vieni, non aver paura, e non comportarti come
una pecora. Ti giuro, per tutte le foglie e per tutte le fonti, che il leone
non ti farà nulla di male; quanto a me, sarò soltanto ai tuoi servizi».

Ingannando in tal modo il disgraziato, lo indusse a tornarvi. E
quando fu entrato nella caverna, il leone ebbe il suo pranzo e si succhiò

45    tutte le ossa, le midolla e le viscere del cervo. La volpe stava là
a guardarlo: cadde per terra il cuore, ed essa l’afferrò e se lo mangiò
come compenso delle sue fatiche. Il leone, intanto, facendo passare
tutti i pezzi, non riusciva a trovare il cuore. La volpe, fermandosi un
po’ lontano, gli disse: «Ma quello, di cuore non ne aveva. Inutile cercare;

50    che cuore vuoi che avesse uno che per due volte è venuto nella
tana, anzi proprio tra le zampe del leone?».
Il desiderio degli onori turba la mente umana e oscura la visione
dei pericoli.


Esopo, Favole, trad. di E. Ceva Valla, Rizzoli, Milano 1980

 >> pagina 176

A tu per tu con il testo

Nel regno degli animali ogni debolezza può essere fatale. I personaggi di Esopo si incidono nel nostro animo con i loro temperamenti, specchio dei vizi e delle virtù degli uomini: il leone, tirannico e capriccioso; la volpe astuta, pronta a dire falsità; il cervo vanaglorioso. Quelle che paiono soltanto favolette leziose, sono in realtà fotografie di caratteri e situazioni in cui sovente ci imbattiamo. Anche noi siamo spesso aquile senza cuore, asini avventati, o lupi famelici pronti a sbranare d’un colpo qualche preda indifesa… Con un sorriso amaro e bonario, Esopo ci insegna senza sconti la crudeltà della vita, le ipocrisie e gli inganni che si celano nell’insidiosa rete delle relazioni sociali.

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Metti in ordine cronologico gli eventi narrati, associando un numero progressivo da 1 a 8.

  • a) La volpe dice al cervo che il leone vuole nominarlo suo successore.
  • b) Il cervo viene sbranato dal leone.
  • c) Il leone malato ha voglia di mangiare il cuore del cervo.
  • d) Il cervo va dal leone, che tenta di sbranarlo, ma riesce a fuggire.
  • e) La volpe convince il cervo dicendo che il leo­ne intende nominare il lupo come proprio successore.
  • f) Il leone chiede aiuto alla volpe per catturare il cervo.
  • g) Il leone chiede alla volpe di escogitare un altro stratagemma.
  • h) Il cervo non vuole parlare con la volpe.

2. Quali tra i seguenti aggettivi puoi attribuire a ciascuno dei personaggi? Completa la tabella (non tutti devono essere utilizzati).


forte astuta vigliacco manipolatrice vanitoso amichevole ingenuo melliflua violento esperta


Leone


Volpe


Cervo


Analizzare e interpretare

3. Quando il leone chiede aiuto alla volpe, è consapevole degli strumenti che essa userà per attirare il cervo nella grotta?


4. Ricostruisci la struttura argomentativo-persuasiva del primo discorso della volpe al cervo, completando la tabella. Rifletti poi a quali tecniche discorsive ricorre la volpe per dare corpo alle sue intenzioni.


Esclusione dei possibili concorrenti Annuncio inaspettato di una buona ma vaga notizia Adulazione del cervo Elenco dei propri meriti Finto consiglio Annuncio della successione


Fasi del discorso Nel testo, da… a…
   
   
   
   

5. Il cervo, dopo essere sfuggito una prima volta al leone, si è reso conto del modo in cui la volpe lo ha raggirato?


6. Individua le espressioni che si riferiscono alle capacità e all’astuzia della volpe. Sono espressioni che connotano positivamente questa caratteristica? Esponi le tue considerazioni.

 >> pagina 177 

competenze linguistiche

7. Lessico. I registri linguistici. L’espressione la tigre è tutta fanfaronate (rr. 10-11) appartiene a un registro colloquiale. Per sostituirla con un’espressione più formale diremmo:

  • a La tigre è davvero impertinente. 
  • b La tigre non conosce limiti alla sua superbia. 
  • c La tigre ostenta attitudini di cui è sprovvista. 
  • d La tigre ha atteggiamenti insopportabili per chiunque. 

8. Lessico. I sinonimi. Il cervo si montò la testa (r. 19): tra i seguenti aggettivi ce n’è solo uno che non potrebbe essere attribuito a chi “si monta la testa”. Quale?

  • a Presuntuoso. 
  • b Borioso. 
  • c Altezzoso. 
  • d Arrogante. 
  • e Facinoroso. 
  • f Spocchioso. 
  • g Superbo. 
  • h Sprezzante. 

Produrre

9. Scrivere per raccontare Che cosa sarebbe accaduto se il cervo non fosse caduto nella trappola della volpe? Prova a inventare un diverso finale della favola, pur mantenendo i caratteri di ciascun animale.


10. Scrivere per persuadere Immagina di essere la volpe e di dover convincere uno degli altri animali citati ad accettare il ruolo di successore del leone…

spunti PER DISCUTERE IN CLASSE

Le favole antiche hanno una morale universale, ma spesso dura e spietata. Ti sembra che possano essere attuali anche oggi, in una società molto diversa da quella in cui sono nate? Il giovane artista che ha presentato questo lavoro alla Biennale di Venezia nel 2001 sembra suggerirci che, guardandosi intorno in metropolitana, si vedano persone “tipizzate” che ricordano i caratteri degli animali delle favole. E tu? Che animali vedi intorno a te? Qual è la “morale della favola” che ti circonda? Prepara una breve esposizione orale (cinque minuti circa).

La dolce fiamma - volume A
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Narrativa