Il filo dell’arte - volume compact

Acquedotti, terme e reti fognarie Abbiamo già osservato che molte opere architettoniche romane sono state realizzate per dotare il territorio dell impero di un efficiente sistema di infrastrutture, cioè di edifici e impianti di servizio. Per esempio, le città romane avevano un sistema per raccogliere, distribuire e smaltire l acqua tramite acquedotti, tubature e reti fognarie, paragonabile come efficienza a quello dei nostri giorni. L acquedotto (3) era una galleria sotterranea o sopraelevata su arcate costruita in leggera e continua pendenza, che raccoglieva l acqua dalle sorgenti e la portava fino alle città, talvolta lontane decine di chilometri. L acqua era destinata ai bisogni domestici delle grandi case private, alle botteghe degli artigiani, ai bagni pubblici, alle fontane e soprattutto alle terme. Nel suo percorso l acquedotto doveva aggirare vari ostacoli e superare i dislivelli del terreno mantenendo un inclinazione costante: l acqua così scorreva con la stessa velocità, senza fermarsi né andare troppo veloce causando danni alla struttura. Le terme (4) erano edifici pubblici costituiti da una successione di ambienti dal più freddo (frigidario) al più caldo (calidario), con piscine, saune, palestre: erano frequentatissime dai cittadini di Roma come luogo di incontro e di riposo durante il tempo libero. L acqua sporca, dopo i vari usi, doveva essere eliminata: ciò avveniva grazie a una efficiente rete fognaria, con tubature che in genere correvano sotto le strade e terminavano in un canale principale che portava le acque fuori dalla città. A Roma il sistema fognario sfociava nella Cloaca Maxima, una grande galleria sotterranea con volta a botte che sbocca ancora oggi nel Tevere. 3 Acquedotto romano di Pont-du-Gard, 20 a.C. Francia. 4 Vista aerea delle Terme di Caracalla, 216 d.C. ca. Roma. 83

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Storia dell’arte e comunicazione visiva