Il fumetto

I linguaggi visivi Il fumetto Paperino o Topolino, Superman o l Uomo Ragno, Rat-Man, Capitan America e i Fantastici Quattro, Dylan Dog, Devilman o Mafalda: tutti abbiamo un personaggio dei fumetti preferito, un eroe che ci ha emozionato con le sue storie raccontate in sequenze di vignette. Il fumetto, infatti, è una forma di comunicazione molto efficace, capace di divertire e appassionare, di adattarsi a contenuti molto diversi. Il suo segreto è che associa due linguaggi differenti, il linguaggio verbale (le parole) e quello iconico (le immagini), in grado di rafforzarsi a vicenda e di raggiungere varie fasce di pubblico, dall infanzia all età adulta. un po di storia IL MESTIERE DEL FUMETTISTA Di solito un fumetto nasce dalla collaborazione di un soggettista e di un disegnatore, ai quali possono aggiungersi altri professionisti. Il soggettista inventa la storia e ne scrive la trama e i dialoghi, al disegnatore spetta la realizzazione della parte grafica. Insieme decidono la sequenza delle scene, il numero di vignette e di tavole (cioè di pagine in cui scomporre la storia) e l impaginazione. L intero progetto viene fissato nello storyboard, una prima e approssimativa visualizzazione grafica delle vignette in sequenza. I due professionisti devono coordinarsi, in modo che lo stile dei testi e quello dei disegni siano coerenti tra loro. Una volta definito lo storyboard si comincia a disegnare. I disegni vengono tracciati a matita e poi ripassati con inchiostro; se il fumetto è a colori, la colorazione non si fa direttamente sul foglio, bensì su pellicole trasparenti che poi vengono sovrapposte al disegno, e può essere affidata a collaboratori chiamati coloristi. Tradizionalmente i fumetti vengono realizzati a mano. Tuttavia oggi alcune fasi della lavorazione possono essere svolte al computer: si utilizzano appositi programmi di grafica (come Photoshop) e strumenti come la tavoletta digitale o particolari tablet sui quali si può disegnare quasi come sui fogli di carta. 534 Dylan Dog di Tiziano Sclavi. Diabolik © Astorina srl I primi fumetti comparvero alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti sulle pagine del quotidiano New York World . Erano strisce, o strip, cioè sequenze di poche vignette in genere su un unica riga, che raccontavano storie molto semplici. Spesso, nei fumetti in bianco e nero, i disegnatori realizzano texture di puntini neri che, una volta stampati, in base alla grana e alle dimensioni dei punti, appaiono come tonalità diverse di grigio. In genere questi punti non vengono creati a mano ma usando appositi retini: si tratta di pellicole già puntinate che possono essere incollate o che trasferiscono i puntini quando vengono premute sul foglio. Oggi la retinatura può essere creata anche al computer.

Il filo dell’arte - volume compact
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Storia dell’arte e comunicazione visiva