Il filo dell’arte - volume compact

IL VALORE ESPRESSIVO DEL PUNTO Nella storia dell arte i punti sono spesso usati per raffigurare elementi reali: questo tipo di utilizzo è definito descrittivo. In genere si ricorre ai punti per dipingere oggetti molto piccoli o lontani, per esempio i fiori; in altri casi, i punti vengono usati come elementi-base da accostare l uno all altro per riprodurre figure reali complesse. Infatti, disponendo su una superficie molti punti vicini tra loro si possono ottenere risultati sorprendenti: basta pensare che le figure dei mosaici sono composte da una moltitudine di tessere minuscole, che possiamo considerare come punti. Nell Ottocento alcuni pittori francesi cominciarono a dipingere accostando piccoli punti di colore sulla tela: per questo furono chiamati puntinisti . Tra essi c era anche Paul Signac. Osservando uno dei suoi capolavori notiamo come questo artista sia riuscito a dare la sensazione del volume e del rilievo, della luce e dell ombra, della rigidità o della morbidezza delle superfici semplicemente variando il tono e la densità dei punti di colore. Le opere realizzate con questa tecnica risultano particolarmente vive e vibranti, ma in genere meno nitide di quelle realizzate con pennellate tradizionali . Paul Signac, Una domenica, 1888-1890, olio su tela. Collezione privata. Gli artisti usano il punto non soltanto per raffigurare oggetti ma anche per suscitare sensazioni ed emozioni nello spettatore. Per esempio, un unico punto raffigurato in mezzo a un grande foglio comunica un idea di solitudine e al tempo stesso di centralità, di protagonismo; se però il punto si trovasse in un angolo, all idea di solitudine potrebbe aggiungersi quella di scarsa importanza. Al contrario, una superficie riempita di punti molto fitti e distribuiti in modo casuale trasmette una sensazione di affollamento, disordine e movimento caotico; se invece i punti fossero ben allineati e regolarmente distanziati tra loro si avrebbe un idea di ordine e staticità. Il valore espressivo del punto può variare notevolmente in base agli obiettivi che il pittore si prefigge: un artista contemporaneo come Damien Hirst ha sviluppato una ricchissima serie di dipinti, chiamati spot paintings, giocando soprattutto sulle diverse sensazioni evocate dai colori e dai differenti modi di accostare tra loro punti colorati. Damien Hirst, Ferrocene, 2008, vernice su tela. © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2014. Fotografia di Prudence Cuming Associates Ltd. 453

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Storia dell’arte e comunicazione visiva