Il filo dell’arte - volume compact

Il Guggenheim di Gehry Nel 1997 a Bilbao, in Spagna, apre al pubblico il Museo Guggenheim (3), progettato dall architetto canadese ma naturalizzato americano Frank Gehry (Toronto 1929): anziché svelare la macchina dell edificio, come hanno fatto Piano e Rogers per il Pompidou, Gehry ha decostruito in modo spettacolare lo spazio del museo. L edificio è formato da una serie di volumi complessi, che rompono in modo drastico con lo stile architettonico tradizionale e allo stesso tempo dialogano con gli edifici e il fiume vicini. Il Guggenheim è interamente rivestito di sottili lastre di titanio, che ricordano le squame di un pesce e riflettono la luce atmosferica. I giochi di luce e ombra che ne scaturiscono rendono sempre diversa la percezione dell edificio nei vari momenti del giorno. Ripensare le tragedie contemporanee: i memoriali di Berlino e di New York Tra XX e XXI secolo, grandi tragedie scuotono il mondo occidentale: con forme e modi molto differenti, due grandi architetti, a Berlino e a New York, ripensano gli spazi urbani creando luoghi di memoria per preservare il ricordo degli eventi e rendere omaggio alle vittime. Com è noto, durante la persecuzione nazista e la Seconda guerra mondiale, sono stati brutalmente sterminati sei milioni di ebrei: alla fine degli anni Ottanta, alcuni intellettuali tedeschi sottoscrivono un appello per far costruire nella capitale della Germania riunita un memoriale che ricordi le vittime. A vincere il concorso internazionale è l architetto Peter Eisenman (Newark, Stati Uniti 1932): il Memoriale della Shoah (4) è costituito da un campo di 2711 stele che si apre simbolicamente in una zona centrale di Berlino, un tempo occupata dalle proprietà di un gerarca nazista, Goebbels. Le stele sono di semplice calcestruzzo colorato di grigio scuro e si dispongono secondo una griglia ortogonale, che i visitatori possono percorrere liberamente. Il piano su cui sono posate si inclina e si alza: in questo modo il visitatore che si addentra nello spiazzo sembra perdere il contatto con il mondo esterno e percepire una solitudine spiazzante e disperata. L 11 settembre del 2001 a New York due aerei di linea vengono dirottati contro i simboli della città, le Torri Gemelle, grattacieli identici alti 410 metri e inaugurati nel 1973. Nel 2002, sul luogo delle torri crollate, gli architetti Michael Arad (Londra 1969) e Peter Walker (Pasadena, California 1932) scelgono non di ricostruire, ma di creare due enormi spazi vuoti che simulano il perimetro degli edifici. I vuoti sono riempiti da due fontane, dove l acqua precipita senza sosta; sui bordi sono riportati i nomi delle vittime. L architetto Daniel Libeskind, in collaborazione con il collega David Childs, realizza invece uno dei grattacieli tra quelli che chiudono la vasta piazza, l One World Trade Center, altissima torre dalla forma lineare e svettante, simbolo di speranza e rinascita dopo la tragedia (5). 3 Frank Gehry, Guggenheim Museum, 1997. Bilbao (Spagna). 4 Peter Eisenman, Memoriale della Shoah, 2005. Berlino. 5 Memoriale dell 11 settembre e One World Trade Center, dal 2002. New York.

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Storia dell’arte e comunicazione visiva