L’Espressionismo

L Espressionismo L Espressionismo è, letteralmente, il contrario dell Impressionismo: mentre gli impressionisti avevano cercato di rendere in pittura l impressione visiva di ciò che sta attorno a noi, i pittori espressionisti mirano a riprodurre quanto sta dentro di noi. Questa esigenza artistica era evidente già nella pittura di Van Gogh, ma è soprattutto a partire dal primo decennio del Novecento che si afferma in tutta Europa, in particolare in Germania. Gli artisti espressionisti si interessano nelle loro opere al mondo reale, ai problemi sociali e alla coscienza degli individui; continuano a scegliere soggetti figurativi riconoscibili, anche se spesso li rappresentano deformati e con colorazioni irreali. CONCET T O CHIAVE m ate Linee defor a li e colori irre re nta per rapprese . l interiorità Un grido disperato Uno dei principali precursori del movimento è il norvegese Edvard Munch (L ten 1863Oslo 1944). L angoscia esistenziale, il tema della vita e della morte che ossessionano l artista si riversano nei suoi quadri: Munch dipinge prevalentemente scene cupe e violente, pervase da un senso di minaccia, animate da colori forti e irreali. L urlo (1), la sua opera più nota, è realizzato in quattro versioni. Il pittore descrive una visione avuta su un ponte della città in cui vive: in un giorno qualunque, tutto prende il colore del fuoco, o del sangue, e un grido squarcia la quiete. Al centro della composizione c è un uomo, dal volto così deformato da sembrare un teschio: il suo atteggiamento denuncia una sofferenza senza fine, resa manifesta dal suo grido d angoscia. 1 Edvard Munch, L urlo, 1893, tempera e pastello su cartone, 91x73,5 cm. Oslo, Nasjonalmuseet. 374 IL PRIMO NOVECENTO Autoritratti interiori Una simile sofferenza, che pare sconfinata e universale, caratterizza le opere dell artista austriaco Egon Schiele (Tulln 1890-Vienna 1918), uno dei talenti che animano la scena artistica viennese alla vigilia dello scoppio della Prima guerra mondiale. La sua pittura, fatta di nudi, ritratti e autoritratti, e la sua vita sregolata scandalizzano la borghesia del tempo. Le sue figure sembrano scarnificate, con volti e mani allungati e contorti; i fondali si riducono a informi tracce di colore e linee geometriche, che esprimono il disagio interiore dei personaggi. Nella maggior parte dei suoi dipinti Schiele dipinge se stesso: in dieci anni produrrà più di 250 autoritratti, con un esercizio di pro-

Il filo dell’arte - volume compact
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Storia dell’arte e comunicazione visiva