Il filo dell’arte - volume compact

eroine, nelle quali l artista probabilmente si identifica. Ne è un esempio Giuditta con la sua ancella (2), ispirato alla Bibbia: la coraggiosa donna ebrea, rappresentata come in altre occasioni con i tratti della stessa Artemisia, è colta nel momento in cui dopo aver decapitato il generale dei nemici, l assiro Oloferne si appresta a lasciare il luogo del delitto. Giuditta stringe con una mano la spada con cui ha ucciso Oloferne; con l altra abbraccia la compagna, quasi a suggerirle di affrettarsi. L ansiosa fretta che la pervade è resa attraverso lo sguardo, rivolto verso destra come se fosse attirato un rumore, e dalla ciocca di capelli sfuggiti dall acconciatura. Le due figure emergono dall oscurità, investite da una luce che si riflette nelle tonalità del bianco e del giallo, evidenti soprattutto nell incarnato e nel vestito della serva. L olandese Gherardo delle Notti Sempre a Roma, in quel periodo vera capitale europea delle arti e crocevia di artisti, conosce l opera di Caravaggio anche l olandese Gerrit van Honthorst (Utrecht 1592-1656). Guardando un dipinto come Il rinnegamento di san Pietro (3), si comprende facilmente perché questo pittore sia noto in Italia con il soprannome di Gherardo delle Notti. L artista è infatti abilissimo nel riprodurre scene notturne, rischiarate dai magici, felpati effetti luminosi di una lampada o di un fuoco. Qui è la candela che illumina il volto di Pietro, colpevole di aver appena negato di conoscere Gesù dopo la cattura del maestro. L ancella sostiene come un cesto di biancheria il canestro in cui è deposta la testa mozzata del tiranno: come Caravaggio, anche Artemisia introduce nelle sue opere particolari crudi. 3 Gherardo delle Notti, Il rinnegamento di san Pietro, 1618-1620, olio su tela, 150x197 cm. Rennes (Francia), Musée des Beaux-Arts. 261

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Storia dell’arte e comunicazione visiva