Simone Martini

Simone Martini Simone Martini (Siena 1284 ca.-Avignone 1344) impara probabilmente l arte della pittura da Duccio di Buoninsegna, il più affermato pittore senese del Duecento. Fin dalle sue prime opere è attento alla plasticità delle figure e questo fa capire che conosceva da vicino l arte di Giotto. Entrambi lavorano ad Assisi, nel grande cantiere della Basilica di San Francesco. A Napoli Così come Giotto, Simone Martini viaggia per l Italia seguendo i diversi incarichi che gli vengono affidati: inizia la sua carriera a Siena, ma nel 1317 è a Napoli, dove il re Roberto d Angiò gli commissiona il dipinto con San Ludovico di Tolosa (1), assicurandogli uno stipendio e il titolo di cavaliere. Si tratta di un riconoscimento molto importante per i pittori medievali, che non sono più considerati semplici artigiani, ma veri e propri artisti protetti da ricchi e potenti patroni. La tavola dipinta per il re raffigura san Ludovico nell atto di mettere la corona sul capo del fratello e committente Roberto d Angiò; Ludovico infatti aveva rinunciato al trono di Napoli in favore del fratello minore per entrare in un convento francescano. Il dipinto mostra in che modo Simone Martini usa l oro: non solo per decorare il fondo, ma anche per impreziosire una serie di dettagli come il bordo del mantello che copre il saio francescano, le due corone, il cappello vescovile (mitria), il pastorale retto dalla mano ingioiellata. 2 Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita, 1333, tempera su tavola, 184x210 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. 158 IL GOTICO 1 San Ludovico da Tolosa, 1317, tempera su tavola su fondo oro, 200x138 cm. Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte. A Siena Insieme al cognato Lippo Memmi, nel 1333 Simone Martini realizza per il Duomo di Siena la scena dell Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita (2), protettori della città. La composizione è caratterizzata da una linea sinuosa: la Vergine sembra scomparire, quasi priva di corpo, all interno del manto, mentre l angelo è appena arrivato nella stanza, come si intuisce dal mantello ancora svolazzante. In basso, il vaso che contiene i gigli, simboli della purezza della Vergine, è un capolavoro di illusionismo. L opera è interamente realizzata con l uso della foglia d oro, ma i piccoli punzoni, ossia i timbri usati per bucherellarne la superficie, creano effetti di ombra e di luce e danno l impressione di un oggetto tridimensionale. Alla fine della sua vita, tra il 1335 e il 1336, ormai artista di successo, Simone Martini si trasferisce ad Avignone, chiamato alla corte papale, dove conosce il poeta Francesco Petrarca.

Il filo dell’arte - volume compact
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Storia dell’arte e comunicazione visiva