Il filo dell’arte - volume compact

Le figure femminili La statuetta qui a fianco, scoperta a Willendorf (Austria) nel 1908, raffigura una donna con seno e ventre molto pronunciati (2). Le stesse caratteristiche compaiono in altre sculture preistoriche dette Veneri come se anticipassero idealmente il culto greco e romano della dea della bellezza, chiamata appunto Venere. Le forme della donna appaiono realistiche e al tempo stesso esagerate nelle dimensioni dei caratteri sessuali. Altre parti del corpo, come le braccia o gli occhi, sono invece appena accennate, mentre colpisce la vistosa capigliatura crespa, che alcuni interpretano come un copricapo di conchiglie. Il seno e il ventre, elementi collegati con la procreazione e il nutrimento, sono molto accentuati: per questa ragione la scultura viene interpretata come un simbolo di fertilità. Probabilmente si trattava di un piccolo idolo portatile. La Venere di Brassempouy (3), detta anche Dama col cappuccio, è la più antica raffigurazione di un volto umano giunta fino a noi. Fu ritrovata alla fine dell Ottocento in una grotta vicino al paesino di Brassempouy, nella Francia meridionale. una piccola testa scolpita in avorio di mammut, dai caratteri insieme realistici e stilizzati, con naso e sopracciglia molto evidenziati ma senza alcuna traccia di bocca. 1 Leoni a caccia di bisonti, 32 000 anni fa, pittura rupestre. Grotta Chauvet, Francia. 2 Venere di Willendorf, 25 000 anni fa, pietra calcarea, h 11 cm. Vienna, Naturhistorisches Museum. 3 Venere di Brassempouy, 23 000 anni fa, avorio di mammut, h 3,6 cm. Saint-Germain-en-Laye (Francia), Museo Archeologico Nazionale. La capigliatura è resa con incisioni profonde, orizzontali e verticali, che creano un reticolato corrispondente forse a un acconciatura o a un copricapo, da cui deriva il nome Dama col cappuccio. 11

Il filo dell’arte - volume compact
Il filo dell’arte - volume compact
Storia dell’arte e comunicazione visiva