T1 - Alberto Pellai e Barbara Tamborini, Gli amici: il

PAROLA D AUTORE | T1 Alberto Pellai e Barbara Tamborini L età dello tsunami: come sopravvivere a un figlio preadolescente, De Agostini, Milano 2017, pp. 105-108 Gli amici: il trampolino verso il mondo L età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente è un libro scritto per genitori alle prese con un figlio preadolescente, che manifesta comportamenti imprevedibili e difficili da contenere, regolare e allo stesso tempo sostenere. Per questo la preadolescenza viene definita come «l età dello tsunami : entra in una famiglia e travolge tutti e tutto. Gli autori descrivono la preadolescenza come una fase della vita piena di trasformazioni, un passaggio in cui i figli vogliono provare a fare da soli, a conquistare spazi di autonomia, a mettersi alla prova nel proprio gruppo dei pari. Tutti i preadolescenti, con tempi e modalità diversi, dovrebbero manifestare un crescente desiderio di farsi degli amici con i quali condividere il piacere di organizzare qualcosa o anche solo di stare insieme. Entrambi i sessi lo fanno, ma in modi differenti. Spesso i maschi cercano il contatto fisico attraverso la lotta, il cui scopo non è fare male all altro, ma soprattutto mantenere un rapporto, far sentire al coetaneo la propria presenza. Per le femmine, invece, il legame si traduce sia nel piacere di parlare, di raccontarsi le proprie esperienze, di confidarsi, sia nel bisogno di sentire il contatto con le amiche del cuore tenendosi per mano o camminando a braccetto per le strade. L amico o l amica sono presenze fondamentali, per la prima volta la potenza di questo legame è avvertita come un opportunità per lanciarsi nel mondo, per fare qualcosa senza i grandi. Non si tratta più dell amichetto che la mamma invita a casa. Ora sono i nostri figli a scegliere in prima persona le proprie compagnie, a mettersi in gioco, a provare a costruire rapporti. In questo periodo della crescita capita che i grandi perdano appeal , che siano considerati poco interessanti, e soprattutto limitanti. I genitori sono, tra tutti, i più penalizzati; per questo è importante che ci siano altri adulti, in grado di restare al fianco dei ragazzi mentre provano a fare a meno del caldo nido di casa propria. Mamma e papà smettono di essere gli eroi perfetti e diventano persone normali, con difetti e limiti. Lo scrittore statunitense Mark Twain sintetizzò con umorismo e intelligenza una grande verità: Quando avevo quattordici anni, mio padre era così ignorante che non sopportavo di averlo intorno. Ma a ventuno rimasi stupefatto di quanto fosse riuscito a imparare in sette anni . La tendenza ad allontanarsi dagli adulti sembra genetica: i nostri bambini, che fino a un attimo prima avevano bisogno di noi per qualunque cosa, d improvviso ci guardano ostili, come se ci vedessero per la prima volta con un nuovo paio di occhiali. Il grande cambiamento che irrompe nella loro vita è proprio il distacco dai genitori e, per sopravvivere a questo passaggio, si intensificano le relazioni con gli amici. Oggi il lasso di tempo che intercorre tra la pubertà e l ingresso nel mondo adulto si è molto allungato (in media dai 12 ai 24 anni, ma anche oltre). E in questo intervallo la tendenza naturale a fare a meno di mamma e papà si è rafforzata, mentre si è indebolito il legame tra le generazioni. [...] unità 3 | La preadolescenza | 83

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane