T2 - Susanna Conserva e Matteo Lancini, Il cyberbullismo

PAROLA D AUTORE avremmo noi nel pediatra al quale portiamo il nostro bambino per il mal di pancia, se questi concludesse subito che è una manifestazione di rifiuto del cibo, senza prima averlo visitato, aver accertato quali cibi ha mangiato e aver fatto tutte le indagini necessarie. L ipotesi sulla natura psicologica delle difficoltà scolastiche di un bambino può essere presa in considerazione solo dopo che si sono escluse le possibili cause specifiche, che quindi devono essere conosciute da chi esercita la professione di insegnante. Rispondi 1. Quali possono essere le principali reazioni degli insegnanti e dei genitori se non hanno un adeguata consapevolezza di questa problematica? | T2 Susanna Conserva e Matteo Lancini Cyberbullismo: prevaricazione e successo virtuale, in Il ritiro sociale negli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa, a cura di Matteo Lancini, Raffaello Cortina, Milano 2019, pp. 123-124 Il cyberbullismo Il bullismo è un fenomeno che si manifesta anche in rete prendendo il nome di cyberbullismo. Il bullismo online mantiene le caratteristiche di base del bullismo offline , con delle specificità aggiuntive che lo rendono un fenomeno a sé stante. In particolare, per diversi motivi è decisamente limitata la consapevolezza della gravità di certe azioni agite da dietro uno schermo. La percezione della gravità di certe azioni online spesso è decisamente limitata, sia negli adolescenti, sia nei genitori che sottovalutano la portata dei rischi. Un compagno di classe che ha avuto modo di accedere al profilo di un altro compagno e pubblicare informazioni prese dalle chat private; la foto di una compagna usata a sua insaputa per creare un profilo a suo nome, un video pubblicato online in cui un gruppo di ragazzi offende e prende in giro un compagno: sono episodi che spesso i ragazzi con cui si parla descrivono come semplici scherzi di cattivo gusto, magari comportamenti sbagliati che sarebbe meglio evitare, ma difficilmente riescono a giudicarli per quello che realmente sono, ossia dei reati penali. La gravità di questi agiti viene troppo spesso sottovalutata anche a causa di alcune caratteristiche specifiche del fenomeno. Prima fra tutte la facilità con cui è possibile compiere queste azioni, stando comodamente seduti davanti al 176 | SEZIONE 2 | Psicopatologia del ciclo di vita proprio pc e cliccando semplicemente sulla tastiera. In secondo luogo l illusione di potersi nascondere, di mantenere l anonimato attraverso l uso di uno pseudonimo o di un profilo falso, alimenta la percezione di non essere responsabile e difficilmente rintracciabile, quindi non punibile. Da ultimo, l assenza di contatto e di relazione diretta con la vittima genera nel bullo un distanziamento dal danno perpetrato. Non avendo di fronte a sé la persona reale con il suo corpo, il suo volto e le sue reazioni emotive, il cyberbullo non ha modo di riscontrare direttamente la sofferenza arrecata. Pertanto, l anonimato e l invisibilità che il mondo virtuale consentono di mantenere al cyberbullo favoriscono meccanismi di disinibizione morale, ovvero incentivano la messa in atto di condotte che probabilmente nella vita reale il soggetto non avrebbe il coraggio di agire. Nel cyberbullismo l azione aggressiva può, inoltre, risultare amplificata e più pervasiva rispetto al

I colori della Psicologia - volume 2
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Secondo biennio del liceo delle Scienze umane