T1 - Umberto Galimberti, La vecchiaia come fase dell’ascolto

PAROLA D AUTORE | T1 Umberto Galimberti I miti del nostro tempo, Feltrinelli, Milano 2009, pp. 48-51 La vecchiaia come fase dell ascolto Nel brano che segue Umberto Galimberti esprime il proprio punto di vista sull età della vecchiaia e sottolinea la necessità da parte del mondo della psicologia di occuparsi maggiormente dello studio e approfondimento di questa fascia d età. [Secondo] Jung, [ ] la vecchiaia è un orizzonte positivo dove si compie quel processo di individuazione che consente a ciascuno di noi di diventare ciò che in fondo siamo, mentre per Freud questa possibilità è preclusa perché, in base alla sua interpretazione della vita, la vecchiaia segna il puro e semplice ritorno all inorganico. In una lettera a Thomas Mann del 1935, pochi anni prima di morire, Freud scrive: accetti da me un affettuoso saluto per il suo sessantesimo compleanno! Potrei anche augurarle una vita molto lunga e felice, come si è soliti fare in simili occasioni. Ma me ne astengo. La mia personalissima esperienza mi fa pensare che sia bene che un destino compassionevole ponga un giusto limite alla durata della nostra vita! [ ] Dunque ci sono diversi modi di invecchiare. Freud e Jung ne sono esempi, ma almeno chi ha contatto con le persone anziane non le privi delle possibilità ancora contenute nel loro corpo già in decadenza, del loro ambiente abituale, dei loro affetti non ancora stereotipati prima del tempo. Ma per questo occorre prestare più attenzione alla vecchiaia, perché se è vero che conosciamo tutti i riti di passaggio che caratterizzano l adolescenza che dall infanzia porta alla giovinezza, è altrettanto vero che non prestiamo alcuna attenzione a quei riti che dovrebbero accompagnare il passaggio dall età adulta alla vecchiaia, quando comincia l autunno della vita. A caratterizzare quest età non è la tristezza, ma una noia sottile perché, per quante novità suc- 150 | SEZIONE 1 | Psicologia del ciclo di vita cedano, scopri che ognuna di esse altro non è che una nuova formulazione di qualcosa di già visto. E questa noia disaffeziona dal tempo a venire e ti rende più familiare e quasi amica la fine. Hai imparato che la saggezza, che di solito si attribuisce a chi ha una certa età, altro non è che la somma delle esperienze che hai fatto e che non puoi trasmettere, perché l esperienza degli altri non serve a nessuno, tanto meno ai giovani che devono fare la propria. A questa età allora capisci che chi ti sta intorno non è lì per chiederti consigli o insegnamenti, ma ascolto. Un ascolto curioso e attento, soprattutto verso quel mondo tumultuoso e spesso incomprensibile che sprigiona la giovinezza. Dal mondo esterno ti ritiri in quello interiore. Meno vacanze, meno viaggi, meno spettacoli del mondo, che ti offre sempre meno novità, perché sta diventando in ogni dove sempre più uniforme. E allora prendi a percorrere tutti i sentieri mai frequentati della tua anima, e scopri che il mondo altro non è mai stato che la tua visione, la tua interpretazione del mondo. In fondo dal tuo Io non sei mai uscito. E la vecchiaia è un ottima occasione per uscire da sé e, attraverso l ascolto, scoprire i mondi degli altri di cui mai ti eri davvero incuriosito. Rispondi 1. Quale sentimento, secondo Galimberti, caratterizza la vecchiaia? 2. Quale occasione offre la vecchiaia secondo l autore?

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane