T1 - Miguel Benasayag e Gérard Schmit, Il crollo dell’autorità e il prolungamento dell’adolescenza

PAROLA D’AUTORE

|⇒ T1  Miguel Benasayag e Gérard Schmit

Il crollo dell’autorità e il prolungamento dell’adolescenza

Il filosofo e psicoanalista franco-argentino Miguel Benasayag e lo psichiatra Gérard Shmit si occupano entrambi di infanzia e adolescenza. Nel libro da cui è tratto questo brano gli autori riflettono sul malessere dei giovani adolescenti mettendolo in relazione alle caratteristiche della società e della cultura in cui vivono.

Il disagio che siamo chiamati ad affrontare nel nostro lavoro di psicoterapeuti riguarda sia la vita di quartiere che la scuola e le relazioni famigliari. In tutti questi casi siamo testimoni di una sofferenza legata, diremmo, a un’eclissi – o forse a un tracollo – del principio di autorità. A scuola, alle medie come alle superiori, il professore o l’educatore non sembrano più rappresentare un simbolo sufficientemente forte per i giovani: la relazione con l’adulto è infatti percepita ormai come simmetrica. […]

Quale corollario della crisi di autorità, emerge in molti giovani un’autentica difficoltà a far proprio quello che in psicologia viene chiamato principio di realtà.

[…] nella nostra società, da un po’ di tempo a questa parte, l’adolescenza si è notevolmente allungata. […]

In una società stabile, o mediamente stabile, la “crisi dell’adolescenza” finisce quando il giovane raggiunge una certa stabilità e può entrare a pieno titolo nella società – in altri termini, quando si proietta in un futuro insieme personale e collettivo. […]

È in questo contesto che la coppia autorità-anteriorità acquista tutto il suo significato, perché l’adolescente […] accetta la sua appartenenza alla società come una responsabilità. Ma cosa significa assumersi questa responsabilità? Significa poter trasformare ciò che è stato, è e sarà e poter contestare le norme, a condizione di rispettare la continuità della società. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, proprio perché può modificare le norme e il modo di vita il giovane riconferma il principio di autorità […] per il desiderio di agire per il benessere e lo sviluppo della comunità.

Per questo non possiamo parlare di un semplice “prolungamento” del periodo dell’adolescenza: si tratta, in realtà, di un importante sintomo della profonda instabilità della nostra società. Si direbbe quasi che chi entra nella crisi adolescenziale non possa uscirne perché la crisi personale si scontra con quella della cultura. L’adolescente che si rivolge ai nostri servizi, lo studente che non riesce a risolvere le sue difficoltà a scuola […] non “prolungano” semplicemente la loro adolescenza: ognuno di loro si trova nell’impossibilità di vivere la propria adolescenza, dal momento che la società non è più in grado di offrirgli il contesto protettivo e strutturante che questa crisi esige.

Rispondi

1. Che cosa intendono gli autori con «eclissi del principio di autorità»?

2. Quali principali conseguenza ha tale eclissi?

 >> pagina 112 

|⇒ T2  Gérard Lutte

L’importanza dell’amicizia

Lo psicologo di origine belga Gérard Lutte, docente di Psicologia dell’età evolutiva all’università di Roma La Sapienza, e impegnato nel lavoro sociale con giovani emarginati, evidenzia in questo brano quanto l’amicizia svolga un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’identità adolescenziale.

Il bisogno di amicizia durante l’adolescenza è qualitativamente nuovo, espressione dello sviluppo della personalità in tutti i suoi aspetti, dipendente non solo dalla pubertà fisiologica ma anche dallo sviluppo cognitivo, da quello della motivazione all’autonomia e alla parità, dalla solidarietà tra emarginati che si esprime nei gruppi di coetanei, dalle condizioni di marginalità che causano una crisi di identità, dall’insieme dei cambiamenti che provocano insicurezze e ansietà. […]

L’amicizia è anche un potente aiuto nel processo di distacco dai genitori e dagli adulti non solo perché, sul piano emotivo, trasferisce sui coetanei molti bisogni affettivi ma anche perché […] rassicura nei momenti di ansietà. «Prima di affrontare un argomento con i miei genitori lo chiarisco con la mia amica» dichiara un’adolescente.

In un tempo di insicurezza e di dubbi su se stesso, l’amicizia riconforta perché dà un senso di importanza. Se l’amico mi ama e mi rispetta significa che non sono senza valore. Con lo scambio intimo dei sogni ad occhi aperti, delle illusioni, delle paure, dei sentimenti, l’adolescente ha una conferma del proprio valore perché si vede negli occhi di un altro da cui non si sente diverso. […] L’amicizia, infatti, permette la condivisione e quindi il sollievo delle paure e delle angosce, della rabbia, delle tensioni e frustrazioni che caratterizzano l’adolescenza nella nostra cultura. Racconta una ragazza: «Il non parlare di determinati problemi mi faceva pensare di averli solo io. Ho vissuto con angoscia perché mi sentivo diversa dagli altri. Poi ho fatto amicizia con una ragazza scoprendo che molti problemi li aveva anche lei. Mi sono sentita rinascere, non mi sentivo più diversa».

L’amicizia risponde anche ai bisogni cognitivi degli adolescenti, permette loro di discutere senza fine del senso della vita, di teorie filosofiche, politiche e sociali, di religione, arte e letteratura. Consente anche di capire meglio gli altri. […]

L’amico aiuta a crescere, critica, consiglia e viene ascoltato perché le sue parole sono dettate dalla benevolenza. […] Talvolta l’identificazione con un amico o un’amica permette di risolvere un problema di sviluppo. […] Permette di dare e di ricevere, di non rimanere schiacciato sotto il sentimento di solitudine che si fa più frequente durante questa età per il processo di separazione e di individuazione. Oltre a queste funzioni tipiche dell’adolescenza, il rapporto di amicizia risponde ad altri bisogni sentiti tutta la vita: offre una compensazione ai limiti della propria persona, assicura aiuto e favori, alleanze contro eventuali pericoli. L’insieme di queste funzioni […] spiega l’importanza dell’amicizia soprattutto nella prima adolescenza quando lo sviluppo è più rapido e ansiogeno e manca il supporto di una relazione d’amore.

Rispondi

1. Rifletti sulla tua idea di amicizia e cerca di comprendere se la tua esperienza è simile a quella descritta dall’autore.

I colori della Psicologia - volume 2
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