3 - Il pensiero astratto

3. Il pensiero astratto

3.1 Pensare con la propria testa

L’ultimo dei quattro stadi di sviluppo dell’intelligenza individuati dallo psicologo Jean Piaget  L’AUTORE, p. 15 |, ossia lo stadio operatorio formale, prende il via, come abbiamo visto, a partire dagli 11-12 anni, quando inizia a prendere forma la capacità di pensiero astratto  Unità 1, p. 18 |.

Nel corso dell’adolescenza i ragazzi affinano maggiormente rispetto a quanto avvenuto in preadolescenza la capacità di compiere operazioni mentali usando concetti e simboli astratti, senza alcun riferimento a situazioni concrete. Per esempio, apprendono la nozione di infinito, la teoria della probabilità, i rapporti algebrici e i procedimenti deduttivi e induttivi.

È in questa età che l’adolescente comincia a padroneggiare la ▶ capacità metacognitiva, cioè la facoltà di pensare il proprio pensiero, attraverso l’introspezione. L’adolescente giunge alla consapevolezza di avere il controllo del proprio funzionamento mentale, quindi alla possibilità di mettere in dubbio ciò che pensa, di avere idee originali e verificare le teorie che si costruisce. Ed è proprio ciò che i ragazzi si impegnano a fare: pensare con la propria testa, criticare le idee convenzionali, rifiutare o abbracciare questa o quella ideologia, voler riformare la società, seguire degli ideali in base ai quali fantasticare e costruire un progetto di vita.

Il compito dell’adolescente è quello di mettere alla prova il nuovo funzionamento del pensiero. Per verificare le proprie idee deve metterle in pratica, agire anche se esse possono rivelarsi erronee, come spesso accade. Come nel metodo scientifico, egli procede per prove ed errori, alla ricerca del sistema migliore per raggiungere i suoi scopi, in particolare l’affermazione nel gruppo dei pari e l’inserimento nella società adulta.

per immagini

L’adolescente

Questa piccola scultura (è alta 54 centimetri) è stata realizzata in un marmo di seconda scelta e per questo ritenuta in passato non attribuibile a Michelangelo; poi il ritrovamento di un disegno, conservato oggi al British Museum, sembrerebbe aver dissolto l’incertezza sull’autore dell’opera. Si tratta di una scultura non terminata, ma, come per altre sculture di Michelangelo, proprio questa incompletezza, unita alla posizione inconsueta del giovane, ripiegato su se stesso, le conferisce grande forza e suggestione.

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3.2 La formazione della personalità

La metacognizione, cioè la consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, fa parte di una più ampia ▶ capacità riflessiva che comprende anche la consapevolezza delle proprie emozioni e stati d’animo, e l’idea di se stessi o senso d’identità. È in questo periodo che si affacciano alla mente domande metafisiche e filosofiche sul significato e il senso della vita, della morte e dei propri sentimenti interiori. Perciò, lo sviluppo cognitivo va di pari passo con la formazione della personalità, ovvero degli atteggiamenti, giudizi, valori, idee che caratterizzano un individuo e il suo modo di porsi in relazione al mondo.

In questa fase si manifestano ancora dei residui di pensiero infantile ed egocentrismo. Infatti l’adolescente, fiero di aver acquisito la capacità di assumere un punto di vista proprio, tende ad assolutizzarlo e a volere che l’ambiente si adatti a lui. In altre parole, egli attribuisce una potenza illimitata al pensiero e sopravvaluta il mondo del possibile rispetto alla realtà fattuale; così ha ambizioni e ideali spesso irrealistici o difficilmente realizzabili. Inoltre, le idee e i valori ai quali si ispira possono ancora derivare dall’▶ identificazione imitativa con un modello (un adulto o un coetaneo idealizzato), mentre l’identità matura consiste nella rielaborazione personale delle influenze esercitate dai propri modelli di riferimento, in una sintesi personale che tenga conto della propria singolare autenticità.

Il pensiero adulto farà la sua comparsa quando l’adolescente sarà in grado di avere una visione più obiettiva della realtà e dei suoi limiti, di far dialogare la propria prospettiva con quelle altrui, all’interno di relazioni di scambio e reciprocità.

La maturazione del pensiero avviene progressivamente con il passare del tempo e delle esperienze, e continua anche durante l’età adulta, a differenza di quanto riteneva Piaget, che fissava il suo termine con la fine dell’adolescenza. Inoltre, non tutti raggiungono lo stesso livello di complessità e profondità del pensiero. Alcune persone non sono in grado di utilizzare il ragionamento logico astratto, oppure riescono ad applicarlo solo in alcuni ambiti specifici di loro interesse o familiarità.

per lo studio

1. In che modo lo sviluppo cognitivo promuove la formazione dell’identità?

2. Che caratteristiche ha il pensiero maturo o adulto?


  Per discutere INSIEME 

Esaminate gli argomenti trattati negli ultimi mesi in altre discipline per vedere quali di essi richiedano specificatamente l’uso di un pensiero astratto. Discutetene fra compagni.

I colori della Psicologia - volume 2
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Secondo biennio del liceo delle Scienze umane