T1 - Diana Fosha, Daniel J. Siegel, Marion F. Solomon, Il ruolo fondamentale delle emozioni

PAROLA D’AUTORE

|⇒ T1  Diana Fosha, Daniel J. Siegel, Marion F. Solomon

Il ruolo fondamentale delle emozioni

In questo brano viene sottolineato il ruolo centrale delle emozioni nelle relazioni fra le persone. Quando siamo in grado di condividere le nostre emozioni con gli altri allora riusciamo a vivere più intensamente quelle piacevoli e a ridurre la sofferenza prodotta da quelle dolorose.

Intrecciate ad autonomia e intimità, estendendosi in ciascuna e riflettendo l’energia – la vitalità – delle loro interazioni, ci sono le emozioni. Esse rappresentano le diverse forme di energia specifica in movimento nella mente del singolo o fra le diverse menti in una relazione. Rabbia, gioia, paura e amore, colpa ed eccitazione sono esperienze dell’hic et nunc che danno vita all’individuo e alla relazione fra persone. Senza l’emozione, sia la persona che la relazione sarebbero caratterizzate da inerzia e indifferenza. Le emozioni danno direzione, significato e scopo allo sviluppo dell’individuo e del rapporto. Dopo aver provato rabbia, una persona sarà più probabilmente motivata a risanare un torto subito; dopo aver fatto una meravigliosa esperienza nella natura, uno più facilmente vorrà fare una gita al Grand Canyon. La tristezza, quando è possibile condividerla, tende a ridursi. È probabile che il piacere, quando condiviso, diventi ancora più grande. Le emozioni creano e riflettono i flussi e riflussi, gli alti e i bassi del nostro percorso di vita. E le nostre emozioni, essendo così contagiose, invitano gli altri a unirsi a noi nel nostro viaggio. […]
Attraverso la comunicazione delle emozioni apriamo in noi un varco che rende il nostro mondo interiore comprensibile all’altro. Quando l’emozione è espressa non verbalmente il suo tono affettivo di fondo diventa evidente. L’espressione non verbale degli affetti trasmette i suoi caratteri di intensità, urgenza e vivacità. Quando l’altra persona risponde a questa espressione non verbale, accompagnandola con un ritmo e un grado di intensità ad essa sincronizzati, i due individui si muovono nella stessa direzione. La sensazione di essere profondamente capiti dall’altro e il percepire che i propri sentimenti sono “sentiti” dall’altro, derivano da questa corrispondenza.
[…] Le emozioni che sono associate con gli eventi delle nostre vite sono fondamentali per l’organizzazione della nostra esperienza di tali eventi nonché per la loro integrazione all’interno delle nostre narrative. Comunicare le emozioni associate a questi eventi (assieme a pensieri, intenzioni, e altre qualità della nostra vita interiore) ad una figura di attaccamento spesso facilita questa integrazione.
[…] Quando siamo in grado di condividere efficacemente le nostre esperienze emotive con una persona fidata, siamo meglio capaci di regolare queste emozioni perché facciamo esperienza dell’altro come se lui o lei fosse stato con noi a partecipare a quel determinato evento.

Rispondi

1. Per quale motivo è importante condividere ed esprimere le emozioni?
2. Quale ruolo svolge la comunicazione non verbale delle emozioni?

 >> pagina 308 

|⇒ T2  Paul Ekman

Le bugie dei ragazzi

In questo brano, tratto dall’introduzione di un saggio di Paul Ekman, l’autore si interroga sul ruolo della bugia nel rapporto fra genitori e figli e su come un genitore dovrebbe confrontarsi con questo problema. Parla dunque delle bugie dei suoi due figli, Tom e Jack, a riprova di come anche un esperto di menzogne come lui possa essere raggirato dai propri figli.

I genitori non possono svolgere bene il loro compito di protezione, guida e consiglio, se ricevono dai figli informazioni sbagliate o false.
[…] Che dobbiamo fare come genitori? […]
Non vogliamo fare un caso di vita o di morte di ogni piccola bugia, ma non vogliamo incoraggiarle ignorandole. Non vogliamo essere così facili da raggirare al punto che i nostri figli siano indotti in tentazione dalla nostra incredulità, ma non vogliamo nemmeno essere tanto diffidenti da sospettare di loro anche quando dovrebbero avere la nostra fiducia. […]
Professionalmente studio le menzogne da oltre vent’anni, ma non è stato facile per me farci i conti in veste di genitore. […] La maggior parte degli studi sulle bugie dei ragazzi si basa su quello che dicono genitori e insegnanti. A me interessava scoprire che cosa dicono i ragazzi. In particolare volevo capire il perché delle bugie. […]
Sia Tom che Jack hanno mentito per evitare di essere puniti. I ragazzi di tutte le età che ho esaminato dicono che evitare le punizioni è la ragione principale per cui mentono. […] il motivo reale è ottenere una ricompensa, un vantaggio - il desiderio di Tom di invitare gli amici senza adulti fra i piedi – e la bugia è solo una delle condizioni necessarie a questo scopo. Si tratta di menzogne diverse da quella di Jack, che nega di aver rotto il computer del >padre: da una parte si cerca di tener nascosto un piacere illecito, dall’altra di coprire un errore involontario. Comunque entrambi i tipi di bugia se riescono hanno il risultato di evitare una punizione. […]
Quasi tutti giudicherebbero molto più grave la trasgressione di Tom, in quanto deliberata e premeditata: non è un qualcosa che gli è capitato tra capo e collo, ma una sua scelta precisa. Mentre Jack non aveva intenzione di nuocere, Tom ha violato intenzionalmente le regole. Benché meno riprovevole sotto il profilo dell’intenzionalità, l’incidente di Jack ha avuto conseguenze molto più gravose della festa di Tom: riparare il computer è stato costoso mentre Tom e i suoi amici non hanno fatto nessun danno. Nel complesso tuttavia penso che la maggior parte delle persone sarebbe d’accordo nel concludere che la bugia di Tom è stata peggiore di quella di Jack. Le intenzioni quasi sempre hanno più peso dei costi materiali. La menzogna di Tom non è stata un rimedio adottato per coprire un errore involontario, ma faceva parte di un suo piano fin dall’inizio, quando qualche giorno prima della nostra prevista assenza aveva invitato i suoi amici.

Rispondi

1. Come hai appena letto, per un genitore, anche quando massimo esperto mondiale di bugie e frottole, è estremamente complicato fare i conti con la possibilità che i propri figli mentano. Nel brano Paul Ekman si interroga sulle ragioni delle bugie. Sulla base delle tue esperienze prova a individuare e a confrontare alcune motivazioni che ti hanno spinto a mentire ai tuoi genitori.

I colori della Psicologia - volume 1
I colori della Psicologia - volume 1
Primo biennio del liceo delle Scienze umane