FINESTRE INTERDISCIPLINARI - Migliorare la propria autostima quando si studia

FINESTRE INTERDISCIPLINARI – Scienze umane: Psicologia & Pedagogia

MIGLIORARE LA PROPRIA AUTOSTIMA QUANDO SI STUDIA

Studiare è un’attività complessa e condizionata da molteplici fattori.
Nel passato i risultati scolastici venivano interpretati esclusivamente su base cognitiva e si dava grande importanza alle capacità logico-matematiche, tanto che i test di intelligenza erano strutturati in modo da valutare esclusivamente quel tipo di abilità | ▶ UNITÀ 5p. 139 |. Oggi alla base delle prestazioni scolastiche vengono riconosciuti anche altri aspetti, sia di carattere emotivo che motivazionale.
L’importanza dell’autostima: William James
Per esempio, è stato più volte dimostrato come l’autostima sia un fattore che incide in modo significativo sul successo scolastico.
Con autostima si intende la valutazione soggettiva che ognuno ha di se stesso, delle proprie qualità e capacità. Lo psicologo americano William James (1842-1910), dopo aver compiuto diversi studi volti a comprenderne il funzionamento, definì l’autostima come il rapporto tra il Sé percepito, ovvero la percezione delle proprie abilità personali, e il Sé ideale, ovvero l’insieme delle caratteristiche che si vorrebbe possedere, come si vorrebbe essere. Se il Sé percepito non raggiunge il livello del Sé ideale, l’individuo sperimenta una bassa autostima e un certo livello di insoddisfazione. Quando invece la discrepanza è presente ma a favore del Sé ideale, il soggetto si sente in grado di raggiungere i propri obiettivi con successo. In altre parole, si può dire che l’autostima derivi dal rapporto tra successo e aspettative: quando queste vengono soddisfatte l’autostima percepita aumenta.
Colui che possiede un basso livello di autostima tende a evitare compiti che ritiene troppo difficili e può essere portato a tirarsi indietro davanti a una prestazione complicata per paura di fallire, mentre chi ha invece un livello di autostima troppo elevato rischia di sottovalutare le difficoltà in cui potrebbe incorrere. Un buon livello di autostima, invece, favorisce risultati positivi, stimola una buona percezione di sé e aumenta la capacità di reagire con efficienza a eventuali fallimenti.
I cambiamenti dell’autostima
La caratteristica fondamentale da ricordare sull’autostima è che essa è in continuo cambiamento, influenzata dagli obiettivi che si riescono a perseguire nel corso della vita e dagli insuccessi con cui ci si scontra. Inoltre, viene influenzata anche dal ruolo che ci si attribuisce nelle varie situazioni: potremmo dire che l’autostima vada in un certo senso allenata a riconoscere i propri successi come il frutto della propria capacità e non dovuti a banale fortuna o semplice casualità. Questo vale anche per il fallimento, prima o poi inevitabile per tutti, che a sua volta condiziona gli aspetti emotivi e motivazionali che influenzano e guidano lo studio. Prendere un brutto voto o fare scena muta durante un’interrogazione può capitare, ma l’importante è ricordarsi che un errore non fa la persona e cercare di impedire al fallimento di sedimentarsi e trasformarsi in un ostacolo insormontabile.

I colori della Psicologia - volume 1
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Primo biennio del liceo delle Scienze umane