SONO COMPETENTE - Alcune domande sull’amore

SONO COMPETENTE

Alcune domande sull’amore

Quando ci innamoriamo, specialmente da giovani, siamo sempre molto sorpresi da quello che proviamo e di conseguenza molto insicuri. L’amore è un’esperienza profonda e a volte sconvolgente, perché ci mette alla prova e ci fa sentire indifesi: non sappiamo veramente se l’altra persona ci vuole bene e non sempre riusciamo a capire in che misura siamo veramente coinvolti nella relazione. Avvertiamo tuttavia un forte cambiamento, che può influire sulla nostra vita. Sorgono pertanto moltissime domande, alle quali proveremo a rispondere con la consapevolezza che non esiste una regola giusta e valida per tutti.

1. Chi fa la prima mossa?
Se una volta la proposta doveva arrivare dal maschio, oggi invece le cose sono cambiate e la prima mossa può essere fatta anche dalle ragazze. In ogni caso, dichiarare i propri sentimenti è difficile: si ha paura di esporsi, si teme che i segnali ricevuti dall’altra persona non siano autentici, si vive nel desiderio alternando illusione e incertezza. Per questa ragione molti cercano, attraverso intermediari (amici in comune, sorelle e fratelli, compagni di classe) di capire le intenzioni degli altri in modo da essere un po’ più sicuri. Altri usano la tecnologia, inviando messaggi o cercando l’amicizia su Facebook, altri ancora cercano di farsi notare in modo da attirare l’attenzione. Le tecniche di corteggiamento ovviamente sono molteplici e servono proprio per superare le difficoltà dell’approccio iniziale. L’eccessiva esitazione, d’altronde, potrebbe essere interpretata come un segnale di disinteresse.
Di solito, quando si confessa a una persona quello che si prova per lei si riceve una risposta onesta che, anche se negativa, non genera troppo imbarazzo. Del resto, se una persona non ha interesse per noi, è meglio saperlo presto.

2. A chi si può raccontare il proprio amore?
Quando si prova un sentimento forte come l’amore si sente il bisogno di comunicarlo a tutti, di scriverlo sui muri o di raccontarlo attraverso canzoni e poesie. A volte, però, succede che questo amore vada difeso e che debba essere tenuto nascosto per un certo periodo per fare in modo che invidie e gelosie non lo attacchino prima che abbia avuto il tempo di consolidarsi. Gli innamorati, quando sentono di vivere una relazione importante, tendono a proteggerla, a considerarla preziosa ma anche fragile.
Forse la mossa migliore da fare è cominciare confidandosi con gli amici più fidati: da loro si può ricevere un giudizio imparziale e un aiuto sincero.

3. Che cosa significa stare insieme?
Costruire un legame è un’esperienza profonda e arricchente. Significa prima di tutto che non ci si sente più soli, che si ha qualcuno con cui condividere le proprie esperienze e che vuole il nostro bene. Il senso di solitudine è doloroso e avere un compagno o una compagna riempie di senso la nostra vita. Stare insieme significa condividere, ricevere dall’altro e donare. Giulietta, la protagonista della tragedia di Shakespeare, quando si rivolge al suo amato Romeo, offre un’autentica definizione dell’amore: «La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti». L’amore è l’unica relazione nella quale le regole normali dello scambio vengono meno: se uno dà qualcosa all’altro invece di impoverirsi si arricchisce. L’amore, inoltre, è un’esperienza totalizzante: il tempo passato insieme finisce subito, quello senza la persona amata sembra trascorrere inutilmente. Questo assorbimento totale, tuttavia, può risultare controproducente: in realtà le coppie che funzionano meglio e che reggono nel tempo sono quelle nelle quali i due partner conservano una certa indipendenza e, per esempio, continuano a frequentare i propri amici o a perseguire i propri interessi. Un amore troppo asfissiante ha di solito una vita piuttosto breve.

4. Quando arriva il momento giusto per avere rapporti sessuali?
Nella cultura del passato i rapporti sessuali erano previsti solo dopo il matrimonio e dovevano perlopiù essere finalizzati alla procreazione. L’idea che la sessualità fosse gradevole, indipendentemente dal fine riproduttivo, era bandita o sottaciuta.
Nessuna educazione sessuale era prevista per i giovani, sicché gli sposi arrivavano a conoscere la sessualità in un modo piuttosto limitato. Spesso le donne non sperimentavano neppure il piacere. Oggi, fortunatamente, i tempi sono cambiati e quasi nessuno ha una visione così limitata dei rapporti sessuali. Non si deve tuttavia incorrere nell’errore opposto: la sessualità resta un’esperienza complessa e importante, per la quale il nostro corpo e la nostra mente devono essere preparati. Un’esperienza sessuale precoce o non veramente desiderata di solito lascia molto insoddisfatti e procura un forte senso di disagio. È perciò molto importante sottolineare che è sempre possibile dire di no e che il rapporto deve intervenire quando davvero si è convinti di stare bene con l’altra persona e quando si sente che il proprio corpo lo desidera veramente. L’amore vero ha bisogno anche del corpo, ma un’esperienza basata solo sul corpo, senza un vero coinvolgimento affettivo, può essere dolorosa e avvilente.

5. Ci sono dei rischi?
Quando due persone si desiderano, può darsi che non pensino troppo ai rischi connessi ai rapporti sessuali. Invece ve ne sono parecchi, che riguardano sia la possibilità di contrarre malattie che vengono trasmesse sessualmente, sia di incorrere in gravidanze non desiderate. Il tuo insegnante di scienze potrà spiegarti molto bene quali siano i pericoli e quali le precauzioni (l’uso del profilattico è la misura di maggior sicurezza), devi essere tu però a fare di tutto affinché una grande esperienza di fusione non abbia conseguenze dannose. Per qualsiasi dubbio o problema puoi consultare lo psicologo della scuola o il medico nel consultorio della tua zona.

I colori della Psicologia - volume 1
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Primo biennio del liceo delle Scienze umane