1 Innamoramento e amore

1. Innamoramento e amore

1.1 PERCHÉ CI INNAMORIAMO?

L’amore è un bisogno essenziale dell’essere umano: ogni individuo cerca una persona da amare e che lo ami. Non tutti, però, si interrogano sulle ragioni di questo sentimento: perché, in ogni parte del mondo, gli esseri umani cercano persone da amare? Perché non rimangono da soli, magari limitandosi a usare la sessualità in modo da riprodurre la specie, senza il bisogno di stabilire legami tanto profondi con qualcuno? Le altre specie animali, in fondo, si comportano così: nel periodo durante il quale la femmina va in calore avviene l’accoppiamento, che darà vita ai cuccioli, ma in seguito non si formerà, nella maggior parte dei casi e con alcune eccezioni (come i lupi), una stabilità relazionale, non ci saranno problemi di fedeltà o di convivenze a lungo termine. Perché gli uomini, invece, non si accontentano di una sessualità riproduttiva ma cercano un legame che, oltre a coinvolgere i corpi, implichi una partecipazione così assoluta come l’amore?
Si tratta di una questione molto complessa che sta forse alla base della differenza fra l’uomo e tutti o quasi gli altri animali | ▶ APPROFONDIAMO, p. 260 |.
Il mito dell’androgino
Possiamo provare a rispondere servendoci del mito dell’androgino (un essere con caratteri sia femminili sia maschili), raccontato dal filosofo greco Platone nel celebre dialogo intitolato Simposio. Durante un festoso banchetto (o simposio, appunto), al quale prendono parte molti sapienti e artisti, i partecipanti decidono di dar vita a una gara: ognuno dei presenti dovrà parlare dell’amore e dire per quali motivi, dal suo punto di vista, si manifesta. Aristofane, celebre autore di commedie, prenderà la parola e narrerà dei tempi antichissimi in cui gli esseri umani erano doppiavevano quattro braccia e quattro gambe non solo per poter camminare normalmente ma anche per rotolare; una testa sola con due volti e senza nuca, in modo da guardare sia davanti che dietro; e infine due organi sessuali, che potevano essere uguali o diversi tra loro. Nel pieno della loro esuberanza questi esseri umani divennero superbi e arroganti, fino a che Zeus, il padre di tutti gli dei, esasperato, decise di usare i suoi fulmini per indebolirli e dividerli a metà. Fu così che nacque la stirpe degli uomini, separati per sempre gli uni dagli altri, con la pelle ricucita intorno all’ombelico, due sole gambe e due braccia e un solo organo sessuale. Da quel momento, gli uomini divennero molto tristi e disperati: è da allora che ogni essere umano cerca la sua metà perduta e non è felice fino a quando non la ritrova e si unisce a lei.
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approfondiamo  IL PUDORE

Per quale motivo, quando si affrontano argomenti come l’amore o la sessualità, si genera sempre un certo imbarazzo? Perché è così difficile parlarne schiettamente?
La sensazione di disagio e riserbo nei confronti di parole, azioni e comportamenti che riguardano la sfera sessuale, e in generale il sentimento amoroso, si chiama pudore.
Il senso del pudore è cambiato nel tempo, in relazione alle diverse epoche storiche e alle differenti culture, per cui esso si esprime nei modi più svariati, tanto che molti degli argomenti che in passato avrebbero suscitato scandalo oggi sono assolutamente tollerati. Resta il fatto, tuttavia, che in tutte le culture è presente una qualche forma di pudore, come se l’amore dovesse essere in qualche modo controllato dalla società, ovvero istituzionalizzato, reso accettabile agli occhi degli altri. Nella psicoanalisi questa forma di controllo sociale è rappresentata dal Super-Io, cioè da un’istanza psichica | ▶ UNITÀ 12, p. 356 | che fa proprie le leggi morali della società e le trasmette all’individuo come divieti e tabù.
In altri termini, si tratta di una sorta di trasformazione ed elevazione di alcuni istinti e bisogni biologici (come la sessualità, appunto) a un livello più alto che comprenda una sfera di emozioni e sentimenti più ampia; per questo quando incontriamo una persona di cui ci innamoriamo tendiamo a pensare che l’amore non riguardi solamente il piacere sessuale ma anche altri aspetti, quali la capacità di comprendersi, l’attenzione, l’idea di una relazione stabile. Può darsi che il pudore sia servito proprio a questo: a trasformare il rapporto puramente sessuale in una relazione più profonda.

L’amore nasce da un sentimento di incompletezza
Il racconto mitologico di Aristofane offre diversi spunti di riflessione. In primo luogo l’amore ha a che fare con la mancanza: l’uomo si innamora perché sente di essere incompleto, perché avverte che da solo non può essere felice. All’origine dell’amore, quindi, non c’è solamente il desiderio o il bisogno riproduttivo della specie, ma il sentimento di incompletezza che ognuno ha dentro di sé. Chi è convinto di avere tutto non può amare ed è per questo che, secondo Platone, gli dei non amano: al contrario, l’amore è un bisogno proprio dell’essere umano.
Come mai ci sentiamo mancanti e incompleti? Perché abbiamo così bisogno di essere amati? Al di là del mito platonico, forse la spiegazione dipende proprio dalla natura dell’uomo, che nasce molto indifeso e, a differenza degli altri animali, resta incapace di provvedere a se stesso per molti anni dopo la nascita. Pertanto, se l’uomo ha bisogno, per sopravvivere, di essere accuditociò significa che fin dai tempi più antichi vi era la necessità di una figura materna che proteggesse i propri figli dai pericoli e dagli attacchi dei predatori ma perché una figura materna si potesse dedicare a questo compito, era altrettanto necessario che una figura paterna si occupasse di procurare il cibo per sé, per la donna e per i piccoli. L’amore rappresentava pertanto il bisogno di un vincolo che garantisse il funzionamento del sistema e permettesse la sopravvivenza dei figli: se i legami fossero stati instabili, se non ci fosse stata attenzione per i cuccioli, l’umanità difficilmente sarebbe sopravvissuta. La creazione di una famiglia, ovvero di una piccola comunità, diversa nella sua composizione a seconda dei contesti storico-culturali, rafforzata da un legame stabile, ha pertanto consentito la sopravvivenza dei piccoli.

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1.2 INNAMORARSI

Il racconto di Platone fa emergere anche un altro aspetto relativo all’amore: se le due parti che si incontrano devono combaciare perfettamente, questo significa che solo una fra le tante persone che esistono al mondo è quella giusta. È come se i due amanti, quando si conoscono e si desiderano, si riconoscessero, realizzando in un istante (il cosiddetto “colpo di fulmine”) che essi sono l’uno per l’altro e che il loro amore è unico ed esclusivo. Come mai avviene questo? Perché non pensiamo invece, più realisticamente, che la persona che abbiamo incontrato è semplicemente una fra le tante e che, in fondo, molte altre potrebbero andare bene?
Secondo Freud | ▶ L’AUTORE, p. 340 | l’innamoramento prevede una prima fase di ▶ idealizzazione, nella quale si ha la necessità di trasformare l’altro in una persona speciale, un essere privo di difetti e perfettamente adatto a noi. È per questa ragione che siamo disposti a perdonare eventuali errori o mancanze e che, quando la persona amata viene attaccata o soffre a causa di qualcun altro, sentiamo di doverla difendere e di darle sempre ragione.
L’innamoramento, a volte, può portare addirittura a commettere degli errori, proprio a causa del giudizio assolutamente positivo nei confronti dell’altra persona, che implica una tendenza a sottovalutare i suoi limiti. È forse per questa ragione che, nel Medioevo, alcuni medici consideravano l’amore come una forma di malattia, perché esso impedisce alla ragione di funzionare correttamente: la persona innamorata vive le emozioni intensamente e può persino giungere a dare un valore assoluto all’esperienza amorosa prendendo decisioni drastiche, talvolta con conseguenze tragiche se sente di essere tradita o abbandonata.

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1.3 VIVERE L’AMORE

Il sociologo Francesco Alberoni ha pubblicato nel 1979 un saggio intitolato Innamoramento e amore, nel quale descrive l’innamoramento come un intenso stravolgimento nella vita di ciascun individuo. Nel momento in cui le vecchie relazioni hanno ormai perso la loro forza e il soggetto sente di essere pronto per un cambiamento, avviene allora una destrutturazione profonda, simile a quella che accade a seguito di una conversione religiosa o della nascita di un nuovo movimento politico. In questo processo di cambiamento, definito “stato nascente”, tutto appare nuovo e si ha una sensazione di rinascita e ridefinizione del senso dell’intera esistenzache si struttura intorno all’incontro con la persona amata.
Gli innamorati hanno la netta sensazione che la loro vita sia cambiata grazie al loro incontro: la fusione con l’altro diventa totale e piena di solidarietà, tutto viene condiviso. L’innamoramento, pertanto, è lo stato nascente di un movimento collettivo formato da due persone.
La sensazione di ebbrezza prodotta dall’incontro d’amore tuttavia non è destinata a durare in eterno. Quando la fase dell’innamoramento si attenua, i rapporti fra gli innamorati cambiano: ognuno comincia a riconoscere i limiti dell’altro, subentra una certa consuetudine che a volte sconfina nella noia e si scoprono dei tratti nella persona amata che prima non erano stati notati e ora possono diventare persino fastidiosi. Le esperienze tendono a diventare ripetitive e compare un certo disincanto.
Si tratta, anche in questo caso, di un momento molto delicato, che può comportare la fine della relazione perché è come se un castello immaginario, costruito nelle prime fasi dell’incontro, stesse crollando. Occorre allora esercitare le proprie capacità di comprensione e promuovere quei processi di cambiamento e di adattamento che possono favorire la durata della relazione. In particolare è necessario che, alla fase iniziale di sogno a occhi aperti, subentri un periodo nel quale compaia un progetto condiviso credibile. I due innamorati devono impegnarsi per inserire la loro relazione nel mondo reale. L’impegno reciproco e la condivisione delle difficoltà fanno sì che l’innamoramento confluisca in una relazione nella quale rispetto e amore, senso della realtà e desiderio trovano la giusta sintesi.

per immagini

Amore e innamoramento

Nel 1917-1918 il pittore Marc Chagall (1887-1985) realizzò questo dipinto, intitolato Passeggiata, che raffigura il pittore stesso insieme a sua moglie Bella. Entrambi sono felici ed esprimono chiaramente lo stato emotivo tipico dell’innamoramento, in cui il sentimento amoroso è vissuto come assoluto, cioè in grado di dare significato all’esistenza. Mentre Marc sorride Bella si alza in volo con leggerezza, come per sottolineare il fatto che l’amore è un sentimento che appartiene sia alla realtà sia a una dimensione più alta. I due innamorati, inoltre, si tengono per mano: tale gesto non è tuttavia un ostacolo al volo del sentimento amoroso, quanto piuttosto la testimonianza di un legame, di una condivisione profonda propria dell’amore.

per lo studio

1. Perché gli esseri umani, nel Simposio di Platone, sentono così fortemente la mancanza della propria metà?
2. Perché nel Medioevo si pensava che l’amore fosse una specie di malattia?
3. Quali trasformazioni devono avvenire perché l’innamoramento diventi amore?


  Per discutere INSIEME 

1. Con l’aiuto dell’insegnante di scienze provate a svolgere una ricerca sulle modalità riproduttive e sui tipi di legami che si instaurano in alcune specie animali, come i fringuelli o gli scimpanzé. Provate poi a confrontare i risultati della vostra ricerca con quanto avviene tra gli esseri umani.
2. Le canzoni, come le poesie, spesso descrivono il sentimento amoroso. In classe provate a selezionare cinque o sei brani che raccontino l’amore assoluto e scrivete le principali sensazioni che emergono dai testi di quelle canzoni.

I colori della Psicologia - volume 1
I colori della Psicologia - volume 1
Primo biennio del liceo delle Scienze umane