INVITO ALLA VISIONE - Gramsci 44, di Emiliano Barbucci

confino: pena, prevista dall ordinamento italiano fino al 1930, che obbligava l individuo giudicato colpevole a vivere in un luogo appartato e lontano. degli ecclesiastici, che in epoca medievale avevano una relazione di tipo organico con l aristocrazia terriera, di cui condividevano i privilegi, ma che nel nuovo assetto economico-politico erano divenuti intellettuali tradizionali; gli intellettuali organici alla classe attualmente dominante, che sono esperti nella legittimazione dello status quo; gli intellettuali organici che le classi subalterne devono creare per conquistare l egemonia. Per il suo carattere ad ampio raggio, la guerra di posizione può coinvolgere molti spazi sociali. Gramsci è assai critico nei confronti della scuola e dell università del suo tempo, che considera escludenti nei confronti dei gruppi sociali subalterni. Egli propone una scuola umanistica, cioè svincolata da immediati scopi pratici, e unitaria, cioè che superi la tradizionale distinzione tra scuole di cultura (come il liceo classico) e scuole professionali e sia fondata sull integrazione tra lavoro manuale e intellettuale. Gramsci, inoltre, ricerca incessantemente altre vie educative. difatti un grande animatore di esperienze politico-educative (per esempio, durante il confino fonda una scuola popolare a Ustica). Attribuisce un ruolo fondamentale al partito, che considera lo strumento privilegiato attraverso il quale, nel mondo moderno, le classi creano i propri intellettuali. Anzi lo scopo del parradici delle parole subalterno: questo termine, usato soprattutto in ambito militare nel senso di subordinato o ausiliario , compare negli scritti di Gramsci fin dal periodo giovanile, sia al singolare, come sostantivo, sia al plurale, come aggettivo riferito a classi o gruppi sociali . Con questa seconda e più frequente accezione, indica un insieme variegato, in cui sono compresi sia gruppi più marginali sia gruppi che hanno sviluppato una matura coscienza di classe ma che sono accomunati dal fatto di non essere egemonici. IN V ITO A LL A V ISI ON E Emiliano Barbucci GRAMSCI 44 2016 Il film-documentario è incentrato sulla scuola popolare che Gramsci creò insieme ad Amadeo Bordiga (politico comunista, 1889-1970) e agli altri prigionieri politici nell isola di Ustica, nella quale fu confinato dal 7 dicembre 1926 al 20 gennaio 1927, per quarantaquattro giorni. Fino a quel momento, l isola a nord di Palermo aveva accolto solo criminali comuni, ma durante il fascismo iniziò a ricevere anche gli oppositori al regime, promuovendo di fatto, secondo il regista, l instaurarsi, a livello locale, di una significativa tradizione comunista ancora vivida nel linguaggio dei pescatori. La scuola dei confinati era rivolta alla popolazione del posto, per lo più analfabeta, senza alcuna esclusione. Nel film, i racconti degli attuali abitanti di Ustica si intrecciano alla fiction, che ricostruisce la quotidianità dei confinati politici, e alle acute osservazioni pedagogiche tratte dagli scritti di Gramsci. Il risultato è un atmosfera onirica in cui la presenza di Gramsci è intermittente ma al contempo costante, quasi a sottolineare la tenacia e la persistenza del suo pensiero nonostante i tentativi della violenza fascista di bloccare la sua azione politica. unità 3 | Orientamento politico e appartenenze in educazione | 91

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane