SECONDA PROVA SCRITTA TEMA DI SCIENZE UMANE dose di conoscenza, e di sfida, per accettare la complessità, come parte fondamentale della crescita di una società. Valentina Agostinis, Periferie dell anima, il Saggiatore, Milano 2006, pp. 11-13; 20. documento 2 [ ] la strada può rivelarsi un osservatorio privilegiato su un universo sconosciuto ai più, un mondo invisibile e spesso abbandonato. Ed ecco che la presenza sulla strada diventa pratica educativa, il luogo verso cui andare. A muovere la fantasia di chi negli ultimi anni 80 ha scelto di uscire dai luoghi chiusi e istituzionali per andare ad operare direttamente per strada, è stata la difficoltà ad avvicinare chi non riconosce di avere un bisogno né, tantomeno, vede nei servizi una risorsa. La proposta è allora quella di un accoglienza personale, non istituzionalizzata, che garantisca al singolo la possibilità di sviluppare le proprie risorse come risposta alla difficoltà vissuta, nel luogo in cui si manifesta e dove esistono dei legami significativi. [ ] Gli interventi di educazione di strada ascoltano e articolano la storia delle persone incontrate superando gli stereotipi e restituendo al soggetto la sua interezza. Escono dalla logica del caso o della patologia per riscoprire la complessità come valore, spostando lo sguardo da una prospettiva di bisogno o di problema. [ ] Nella loro specificità ed estrema diversità, i bisogni della strada hanno obbligato a tornare a una centralità della persona, riproponendo parole d ordine come: stare a fianco di , stare fermi con richiamando ad un maggior rispetto per la sua storia fatta di tempi, accadimenti, circostanze e fasi diverse. Percorsi di fatica, quasi mai lineari, insegnano il valore dell attesa e dell ascolto. La presenza nei luoghi dove tutto ciò accade, permette di cogliere nella vicinanza relazionale il momento dell esserci, del vero comunicare, del possibile avvio di un processo di cambiamento. Il lavoro non si risolve nella semplice presenza sulla strada, ma è elemento di un sistema complesso che, a partire da un primo aggancio e da una prima soglia di accesso cerca, anche in sinergia con altri servizi, di offrire opportunità di riconoscimento e cambiamento. L impegno quindi non può prescindere da una forte attenzione al contesto, mirando anche allo sviluppo della comunità locale, facilitando la possibilità che questa riesca a dialogare con tutte le sue contraddizioni, oltre che al collegamento e potenziamento della rete dei servizi territoriali. Sonia Bella (a cura di), Asfalto amaro. Esperienze e metodi di educativa di strada, Terre di mezzo, Milano 2004, pp. 5-7. seconda parte Il candidato risponda a due dei seguenti quesiti: 1. Quali sono le principali finalità della pedagogia degli oppressi ? 2. Si illustri sinteticamente l opera di don Bosco con i ragazzi disagiati di Torino. 3. Chi sono i meninos de rua? 4. Che cosa sono, rispetto ai percorsi scolastici, i dropout e come si può operare nei confronti di questo fenomeno? Durata massima della prova: 6 ore. consentito l uso del vocabolario di italiano. consentito l uso del vocabolario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla lettura del tema. 405
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane