APPROFONDIAMO - La comunità educante

ti e gli arresti dell educazione nel mondo e individua le prospettive future, formulando una serie di proposte che culminano nell ideale di comunità educante | APPROFONDIAMO|. Si tratta di un concetto molto denso e intriso di utopia, che risente del clima culturale prodotto dalla contestazione del Sessantotto e dalle pedagogie che in esso erano germinate | UNIT 7, p. 226|. Il Rapporto Delors Nell educazione un tesoro (Learning: the treasure within) è stato pubblicato più di venti anni dopo, in un contesto globale caratterizzato da una crescente e irreversibile interdipendenza. In continuità con il Rapporto Faure, esso identifica quattro pilastri dell educazione: 1. imparare a conoscere. In una società come quella contemporanea, caratterizradici delle parole utopia: termine coniato dallo scrittore inglese Thomas More (14781535) come titolo per la sua opera più celebre, nella quale descrive un isola immaginaria, retta da un sistema politico ideale. Questo neologismo, di derivazione greca, si basa su un gioco di parole tra u-t pos, cioè non-luogo , ed éu-topos, luogo felice . Nel suo significato letterale, utopia è quindi al contempo un luogo che non esiste e un luogo della felicità e della perfezione. Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ha identificato l utopia come l orizzonte che ci aiuta a camminare. APPROFONDIAMO LA COMUNIT EDUCANTE L espressione comunità educante (o comunità educativa, in inglese learning community) veicola il principio che la formazione delle persone è una responsabilità di cui devono farsi carico, insieme, tutte le istituzioni e i soggetti che abitano un certo contesto. Come abbiamo visto, il concetto compare nel Rapporto Faure e manifesta la preoccupazione, comune al panorama culturale e pedagogico tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, di creare delle connessioni tra educazione e tessuto sociale, di aprire nuove vie di partecipazione e di rompere con una tradizione autoritaria. In questa prospettiva, la scuola esce dal suo isolamento e perde la sua esclusività formativa, per raccordarsi con tutte le altre forze vive della società. Perché questa idea sia praticabile, tuttavia, sono necessarie una comunicazione profonda e una collaborazione efficace, finalizzate non solo all offerta di servizi ma anche a un imprescindibile proget- tazione condivisa. In questa direzione si muoveva la ricerca-azione partecipativa Moter (Modello di programmazione educativa territoriale), condotta presso l università di Napoli dal professore Paolo Orefice (n. 1941) e dai suoi collaboratori. Dal 1975 al 1981 il progetto ha coinvolto giovani, adulti, associazioni e istituzioni dei comuni dell area flegrea, a ovest della città di Napoli, in un percorso educativo della comunità locale, volto a interrogare i bisogni e a riconoscere i problemi della propria realtà, a maturare una visione delle necessità e degli obiettivi educativi, con il fine di promuovere lo sviluppo integrato del territorio. A livello nazionale, l iniziativa si è inserita in un più ampio movimento di pedagogia sociale e didattica, l Altra scuola, animato da pedagogisti meridionali e non solo, come Elisa Frauenfelder (19312017), Franco Frabboni (n. 1935) e Franca Pinto Minerva (n. 1941), impegnati con scuole e comuni del Sud Italia. unità 10 | Educazione per tutti, sempre e ovunque | 315

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane