bell hooks e il femminismo di colore

bell hooks nel 1988. traiettorie familiari, culturali, storiche, geopolitiche. Che cosa significa, per esempio, essere un ragazzo o una ragazza, essere nato in Italia oppure essere immigrato da un altro paese, vivere al Sud o al Nord d Italia, essere europeo o extraeuropeo, con tutto il complesso e contradditorio patrimonio che questa appartenenza comporta rispetto al resto del mondo? Il posizionamento è una pratica che permette di problematizzare dimensioni della realtà di solito date per scontate, illuminando i rapporti di potere e le forme in cui essi si manifestano nella nostra vita; esso ci consente di trasformare la conoscenza che abbiamo del mondo e di noi stessi. Situarsi, quindi, non significa affermare un identità fissa e definita una volta per tutte, ma responsabilizzarsi rispetto all intreccio di storie di cui siamo intessuti, perché esse diventino un ponte verso gli altri anziché un ostacolo. Il senso della politica del posizionamento, infatti, non è creare opposizioni tra donne o accentuare le loro specificità, bensì porre le basi per una solidarietà più consapevole e autentica. Oggi, infatti, la sfida più rilevante all interno del femminismo verte intorno alla possibilità di creare connessioni e alleanze a partire da esperienze peculiari di oppressione, resistenza e lotta. 2.2 BELL HOOKS E IL FEMMINISMO DI COLORE | In questo variegato segregazionista: basato sulla segregazione razziale, ovvero proprio di un sistema politico che propugna una rigida separazione tra gruppi etnici, in tutti gli ambiti della vita sociale. sessismo: termine coniato dal femminismo per identificare la tendenza a discriminare qualcuno, in particolare le donne, sulla base del sesso di appartenenza. panorama di voci femministe ci soffermiamo sul pensiero di bell hooks (n. 1952), docente e scrittrice afroamericana nonché una delle esponenti della pedagogia critica di matrice freiriana | UNIT 6, pp. 179-186|. Nata nel 1952 in una famiglia operaia dello Stato del Kentucky, nel Sud rurale e segregazionista degli Stati Uniti, il suo vero nome è Gloria Watkins, mentre bell hooks, scritto rigorosamente con le iniziali minuscole, è un nome femminista scelto con l intento di dare visibilità alle genealogie femminili, e infatti deriva dal nome della sua bisnonna. L analisi di bell hooks si concentra sulle interazioni tra razzismo e sessismo, due sistemi di dominio interconnessi, che si sostengono e rafforzano a vicenda (una donna nera, infatti, subisce sia discriminazioni di genere sia discriminazioni legate alla sua appartenenza etnico-culturale). Uno dei suoi meriti è stato quello di mettere in luce, a partire da una riflessione su di sé, dimensioni nuove dell esperienza di vita delle donne e delle educatrici nere, che altrimenti venivano interpretate tout court come vittime dell oppressione. Per esempio ha mostrato che per gli afroamericani il focolare domestico è stato da sempre uno spazio di accoglienza e accudimento, contrapposto alla disumanità della dominazione razzista. Nel contesto della segregazione razziale, le donne hanno espresso una forma più o meno consapevole di lotta e di resistenza politica proprio lavorando per costruire questo spazio. I modi in cui esse si prendevano cura della famiglia e della casa spiega l autrice in Elogio del margine (1998) hanno difeso i figli dalla disperazione, hanno tenuto alto il loro spirito; hanno insegnato loro a stare al mondo con dignità e integrità; hanno condotto alcuni di essi a essere unità 8 | Il pensiero delle donne in educazione e le pedagogie femministe | 265

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane