T1 - Ivan Illich, Stili di vita al crocevia: tecnocrazia o

PAROLA D AUTORE | T1 Ivan Illich Energia ed equità, Mondadori, Milano 1981 Stili di vita al crocevia: tecnocrazia o democrazia partecipativa? Il 1973, anno in cui Illich pubblica sul quotidiano Le Monde la prima versione del suo saggio Energia ed equità, è noto come l anno della cosiddetta crisi energetica . L autore contesta fortemente questa espressione, in quanto legata a precisi stili di vita, in particolare all idea di sviluppo industriale. Egli afferma che ogni tecnologia ha lo scopo di sollevare la fatica umana, liberare dalla miseria, dalla malattia. Tuttavia, se manca la consapevolezza che vi è un equilibrio della vita, complesso e fragile, e che certe soglie non si possono oltrepassare, «comincia la grande reclusione e la società diventa scuola, ospedale, prigione. Da qualche tempo è venuto di moda parlare di un imminente crisi energetica. Questo eufemismo occulta una contraddizione e consacra un illusione. Maschera la contraddizione che è implicita nel perseguire assieme l equità e lo sviluppo industriale; fa salva l illusione che la potenza della macchina possa sostituire indefinitamente il lavoro dell uomo. Per superare la contraddizione e dissolvere l illusione, è urgente chiarire quella realtà che viene oscurata dal linguaggio della crisi: e la realtà è che elevati quanta di energia1 degradano le relazioni sociali con la stessa ineluttabilità con cui distruggono l ambiente fisico. Coloro che parlano di crisi energetica credono in una particolare idea dell uomo e continuano a propagarla. Secondo questa concezione l uomo nasce, e resta per tutta la vita, dipendente da schiavi che deve faticosamente imparare a dominare. Se non dispone di prigionieri, ha bisogno di macchine che compiano gran parte 1. In fisica il quanto è la quantità elementare discreta e indivisibile di una certa grandezza (per grandezza s intende qualunque proprietà di un corpo, un fenomeno o una sostanza che può essere misurata). Il concetto del suo lavoro. Si può misurare il benessere d una società, secondo tale dottrina, dal numero degli anni che i suoi membri hanno trascorso a scuola e dal numero degli schiavi energetici che hanno così imparato a governare. Questa convinzione è comune a tutte le contrastanti ideologie economiche attualmente in voga. [ ] La crisi energetica concentra le preoccupazioni sulla scarsità del foraggio disponibile per questi schiavi. Io preferisco chiedermi se gli uomini liberi hanno bisogno di essi. Gli indirizzi di politica energetica che verranno adottati nel decennio in corso determineranno la portata e il carattere delle relazioni sociali che una società potrà avere nell anno 2000. Una politica di bassi consumi di energia permette un ampia scelta di stili di vita e di culture. Se invece una società opta per un elevato consumo di energia, le sue relazioni sociali non potranno che essere determinate dalla tecnocrazia2 e saranno degradanti comunque del quanto fu formulata per la prima volta nel 1900 dal fisico tedesco Max Planck. 2. Il termine tecnocrazia deriva dalle parole greche téchne, tecnica , e kr tos, potere , quindi il suo significato letterale è governo della tecnica . Con esso s intende il prevalere di tecnici, cioè di persone altamente specializzate, nella vita sociale, economica e politica di un paese. unità 7 | Pedagogia radicale | 245

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane