I colori della Pedagogia - volume 3

Fondata a Napoli nel 1973 da intellettuali di sinistra con l obiettivo di fornire un supporto educativoassistenziale ai bambini più svantaggiati, nei suoi tre intensi anni di attività la Mensa dei bambini proletari affianca alle pratiche educative giornaliere (lettura, scrittura, teatro, attività ludiche e così via) diverse iniziative esterne, cui partecipano migliaia di persone e molti abitanti del quartiere. valdesi: membri della Chiesa evangelica valdese, fondata da Valdo di Lione (mercante francese, 11401206). La Chiesa valdese è di confessione protestante ed è retta da responsabili eletti dalle comunità locali. denutriti e non vengono mandati a scuola e c è un alta mortalità infantile. In questo contesto, da militanti e intellettuali legati al gruppo extraparlamentare di sinistra Lotta continua nasce il progetto della Mensa dei bambini proletari. Il gruppo di animatori intende rivolgersi alle fasce più deboli della realtà sociale napoletana, partendo dai bisogni primari dei bambini del sottoproletariato, nel tentativo di sottrarli alla violenza della strada, allo sfruttamento e all emarginazione, alle grinfie della camorra, di sfamarli e di contribuire alla formazione della loro coscienza. Un compito molto arduo, considerata la difficoltà di scardinare numerosi pregiudizi, il fatalismo e la rassegnazione. La sede della Mensa è in un vecchio stabile con giardino nel quartiere di Montesanto. La scelta di questo quartiere è legata alla sua caratteristica di terra di mezzo , tra la parte bassa della città, dove più asfissiante è la presenza criminale, e la parte alta. Prima di aprire i battenti, gli operatori della Mensa seguono un percorso formativo molto rigoroso della durata di quattro mesi, che fa riferimento, tra gli altri, all insegnamento di Célestin ed lise Freinet e del Movimento di Cooperazione Educativa | UNIT 2, p. 48-56|, di Maria Montessori | UNIT 2, pp. 43-47|, di don Milani | UNIT 6, pp. 187-194|. Nel gruppo degli animatori, Goffredo Fofi (critico d arte e attivista, n. 1937) si porta dietro l esperienza con Danilo Dolci | UNIT 6, pp. 195-201| in Sicilia e con i valdesi del Piemonte, come assistente sociale. Fra gli insegnanti c è anche il pedagogista Francesco De Bartolomeis (n. 1918). Dopo aver fatto un po di pubblicità nel quartiere, la Mensa apre il 9 marzo 1973. Il primo giorno giunge un esercito di bambini, affamati a scalpitanti. All inizio le famiglie sono diffidenti perché pensano che l iniziativa abbia fini prettamente elettoralistici, ma tutto si chiarisce spontaneamente. L attività della Mensa | La Mensa rimane aperta dal lunedì al venerdì, dalle 13.30 alle 17.00. Vengono forniti quotidianamente 150-200 pasti: ogni giorno un piatto diverso, la frutta non manca mai. Dopo il pranzo c è chi lava i piatti (questo compito viene molto spesso svolto dagli intellettuali) e chi fa animazione. I bambini vengono divisi in quattro gruppi, in base alla fascia di età. Ogni gruppo è affidato a un animatore diverso: alcuni insegnano a leggere e a scrivere, altri coordinano l attività musicale, ludica o teatrale, altri ancora curano la stesura del giornalino. Il rispetto delle regole da parte del gruppo all inizio è abbastanza faticoso, ma piano piano i bambini si abituano a essere responsabili. unità 7 | Pedagogia radicale | 233

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane