I colori della Pedagogia - volume 3

PAROLA D AUTORE Se voi [ ] avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri. [ ] Certo ammetterete che la parola Patria è stata usata male molte volte. Spesso essa non è che una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia, dallo scegliere, quando occorra, tra la Patria e valori ben più alti di lei. Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa. Mi riferirò piuttosto alla Costituzione. Articolo 11 L Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli... . Articolo 52 La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino . Misuriamo con questo metro le guerre cui è stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia. [ ] Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L obbedienza a ogni costo? E se l ordine era il bombardamento dei civili, un azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l esecuzione sommaria dei partigiani, l uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l esecuzione d ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidente aggressione, l ordine d un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la repressione di manifestazioni popolari? Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra. Lettera ai Cappellani Militari Toscani che hanno sottoscritto il comunicato del 12 febbraio 1965 Il lanciatore di fiori, murale realizzato nel 2003 a Gerusalemme dallo street artist Banksy. Il giovane è raffigurato nell atto di caricare, armato però non di una bomba molotov ma di un mazzo di fiori. I fiori sono l unica nota di colore presente in questa immagine, a simboleggiare che dal ripudio della guerra e della violenza può fiorire la speranza in un mondo nuovo. La scuola è diversa dall aula del tribunale. Per voi magistrati vale solo ciò che è legge stabilita. La scuola invece siede fra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. l arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità (e in questo somiglia alla vostra funzione), dall altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico (e in questo si differenzia dalla vostra funzione). La tragedia del vostro mestiere di giudici è che sapete di dover giudicare con leggi che ancora non son tutte giuste. Son vivi in Italia dei magistrati che in passato han dovuto perfino sentenziare condanne a morte. Se tutti oggi inorridiamo a questo pensiero dobbiamo ringraziare quei maestri che ci aiutarono a progredire, insegnandoci a criticare la legge che allora vigeva. Ecco perché, in un certo senso, la scuola è fuori del vostro ordinamento giuridico. [ ] Il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare i segni dei tempi , indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso. Anche il maestro è dunque in qualche modo fuori del vostro ordinamento e pure al suo servizio. [ ] In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l unico modo d amare la legge è d obbedirla. 216 | SEZIONE 2 | Dalla Resistenza agli anni Ottanta del Novecento: educazione e cambiamento sociale |

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane