T2 - Don Milani, I giovani sono tutti sovrani

di conoscenza di un soggetto, è il mediatore dei soggetti che conoscono2: educatore da una parte e educandi dall altra. Senza questo superamento non è possibile il rapporto dialogico, indispensabile alla conoscibilità dei soggetti che realizzano l atto del conoscere, intorno al medesimo oggetto conoscibile. L antagonismo tra le due concezioni, di cui una serve alla dominazione e l altra alla liberazione, prende corpo esattamente lì. Mentre la prima necessariamente conserva la contraddizione educatore/educandi, la seconda realizza il superamento. Per mantenere la contraddizione, la concezione depositaria nega il dialogo come essenza dell educazione e diviene anti-dialogica; per realizzare il superamento l educazione problematizzante (situazione gnoseologica) afferma la dialogicità e si fa dialogica. [ ] Attraverso il dialogo si verifica il superamento da cui emerge un dato nuovo: non più educatore dell educando; non più educando dell educatore; ma educatore-educando con educando-educatore. In tal modo l educa2. Ipotizziamo che l oggetto conoscibile sia la pedagogia di Paulo Freire. In una prospettiva problematizzante, l obiettivo non è semplicemente apprendere la pedagogia di Paulo Freire , ma rapportarsi a essa come tore non è solo colui che educa ma colui che, mentre educa, è educato nel dialogo con l educando, il quale a sua volta, mentre è educato, anche educa. Ambedue così diventano soggetti del processo in cui crescono insieme e in cui gli argomenti di autorità non hanno più valore. In cui per essere funzionalmente autorità, bisogna essere con la libertà, e non contro di essa. A questo punto nessuno educa nessuno, e neppure se stesso: gli uomini si educano in comunione, attraverso la mediazione del mondo. Rispondi 1. Quale concezione del dialogo emerge da questo brano? 2. In che modo l educazione depositaria è connessa all oppressione? E in che modo l educazione problematizzante è connessa alla liberazione? 3. Ripensa alle numerose esperienze educative che hai vissuto in famiglia, a scuola, nel gruppo dei pari, in ambito sportivo, in un centro educativo extrascolastico, in un associazione di volontariato e così via. Quali di esse definiresti problematizzanti e quali depositarie? un tema di ricerca e riflessione comune. In questo modo, la discussione tra educatore e educandi rende possibile una conoscenza sempre nuova e sempre più approfondita dell oggetto della conoscenza. Chiaramente esistono innumerevoli oggetti conoscibili, quanti sono gli stimoli che riceviamo dal mondo, che infatti è detto da Paulo Freire mediatore dell educazione dialogica tra educatore e educandi. | T2 Don Milani L obbedienza non è più una virtù. Documenti del processo di don Milani, Libreria editrice fiorentina, Firenze 1965, pp. 12-13; 36-51. I giovani sono tutti sovrani Il 12 febbraio 1965 un gruppo di cappellani militari toscani pubblica sul quotidiano La Nazione un comunicato in cui condanna l obiezione di coscienza come espressione di viltà, contraria al sentimento cristiano dell amore. Il 6 marzo dello stesso anno don Milani replica sul periodico Rinascita con un articolo in difesa della libertà dei giovani che rifiutano di imbracciare le armi. Subirà per questo una denuncia, da parte di un gruppo di ex combattenti, e un processo per apologia di reato, al quale non potrà presentarsi a causa della malattia che lo porterà alla morte. Già morto, è condannato dalla sentenza di appello. unità 6 | Pedagogia popolare | 215

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane