per IMMAGINI - La Marcia della pace Perugia-Assisi

per IMMAGINI La Marcia della pace Perugia-Assisi La foto ritrae Aldo Capitini e altri manifestanti durante la prima Marcia della pace Perugia-Assisi (24 settembre 1961). Vi partecipano contadini, gente comune, adulti e bambini, ma anche diversi intellettuali. Seguace delle teorie gandhiane, al punto di essere considerato, assieme a Danilo Dolci, il Gandhi italiano, Capitini organizza la Marcia della pace in clima di piena Guerra fredda negli anni in cui la sfrenata corsa agli armamenti ingaggiata dalle due superpotenze mondiali, Usa e Urss, faceva temere lo scoppio di una terza guerra mondiale per sensibilizzare l opinione pubblica, e le classi più umili in particolare, alla nonviolenza. 4.2 L INFINITA APERTURA E L EDUCARSI INSIEME | Attraverso la ri- flessione filosofica, lo studio e la critica degli strumenti didattici e formativi, Capitini punta al superamento di una visione dell educazione come trasmissione di un sapere oggettivo e conservatore. Egli propone di centrare l atto educativo: sul soggetto reale, ovvero chi si trova in un percorso di apprendimento; sull idea di coralità e compartecipazione, che rinvia alla consapevolezza dell educarsi insieme, a una coscienza cosmopolita e democratica, aperta alle differenze di religione e cultura. Solo in questo modo l atto educativo può essere vissuto come un autentica esperienza autoformativa, liberante e trasformativa. Per Capitini, infatti, la pedagogia è a servizio della trasformazione sociale, ed è per questo che agli ideali pedagogici classici di tradizione e armonia preferisce gli elementi creativi e di squilibrio, i quali devono diventare oggetto di studio e di attenzione pedagogica in quanto strumenti di liberazione. Tra questi vi sono la religione non istituzionalmente intesa, l arte, le tensioni generate dall insoddisfazione per la realtà così com è. La scuola, il cui compito essenziale è di intensificare l esperienza autoformatrice, ha quindi il dovere di liberarsi dal conformismo e di porsi in una posizione di critica rispetto alle insufficienze sociali e umane. La figura chiave di questa apertura verso il futuro è il maestro, nella doppia veste di insegnante e profeta. Profeta perché, annunciando una verità in aperta polemica con la realtà circostante, il maestro vi aprirà uno squarcio, incarnando un profilo esemplare ma non prescrittivo né moraleggiante. Nella relazione con l allievo, un tale maestro è lontano da una egoistica ripetizione e continuazione di sé, bensì vede nell educando un nesso nuovo con il mondo: 204 | SEZIONE 2 | Dalla Resistenza agli anni Ottanta del Novecento: educazione e cambiamento sociale |

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane