L’educatore come ricercatore

1.3 L EDUCATORE COME RICERCATORE | Nello svolgimento della loro L educatore, ovvero la figura professionale responsabile dell intervento educativo in contesti non formali, ha più possibilità di trovare soluzioni pertinenti ai problemi posti dalla realtà educativa, quando si lascia interrogare da essa piuttosto che quando si limita ad applicare risposte preconfezionate. professione, educatori e insegnanti si relazionano con persone che costituiscono casi unici , e devono fronteggiare situazioni problematiche mutevoli, caratterizzate da un elevata imprevedibilità. Ciò significa che non esistono soluzioni sempre valide, che ci si possa limitare ad applicare meccanicamente. La progettazione degli interventi educativi, che rappresenta una dimensione fondamentale del lavoro pedagogico, deve essere pertanto accompagnata da versatilità e, soprattutto, dalla capacità di apprendere dall esperienza. Secondo la pedagogista Luigina Mortari (n. 1956), il sapere dell esperienza si fonda su una lettura attenta del contesto, dei limiti e delle opportunità che questo presenta, e dovrebbe essere sempre aperto a una revisione. importante, tuttavia, circoscrivere il significato della parola esperienza , sottolineando che essa interviene solo quando, attraverso la riflessione, si rielaborano consapevolmente vissuti che altrimenti rimarrebbero un banale susseguirsi di eventi. L autrice indica quattro forme di riflessione da cui il sapere dell esperienza può scaturire: la riflessione in azione, che si ha nel mezzo dell azione stessa, quando emerge qualche aspetto di problematicità. Essa permette all educatore di non lasciarsi guidare dall istintività, nonostante l urgenza di trovare una soluzione valida, e di sospendere momentaneamente l azione cogliendone la complessità; la riflessione sull azione, che si svolge a posteriori, quando l educatore si interroga sulla situazione vissuta, i fattori che l hanno condizionata, le conseguenze che ha prodotto, il clima emotivo che l ha caratterizzata, la sua efficacia e gli aspetti comuni ad altre situazioni; la riflessione sull azione possibile, che prende avvio dalla precedente ed è orientata all immaginazione e alla progettazione di azioni alternative più valide; VERSO LA PROFESSIONE Diario di bordo Durante il periodo di formazione pratica presso il contesto educativo in cui si svolge l alternanza scuola-lavoro, il diario di bordo può costituire uno strumento prezioso di apprendimento dall esperienza. Se non si è abituati a usarlo, tuttavia, la redazione del diario può suscitare molti dubbi e perplessità, soprattutto perché la sua utilità non è subito evidente. Per questo è importante sapere cosa e come scrivere. Innanzitutto il diario va stilato con regolarità e dopo la conclusione delle ore di alternanza. bene che non trascorra molto 20 | UNIT 1 | tempo dalla fine dell attività alla fase di scrittura. Ogni volta che si scrive, inoltre, vanno precisati la data, il luogo e altre informazioni generali che si ritengono rilevanti. La descrizione dettagliata degli avvenimenti può essere integrata con l espressione dei vissuti emotivi ma anche con l annotazione di intuizioni, valutazioni e ipotesi sulle azioni future. Attività Tieni un diario ogni giorno per un mese, quindi esprimi una valutazione di questa esperienza.

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane