APPROFONDIAMO - Maieutica

| T3 Come possiamo cambiare? p. 217 lenza. La questione, quindi, diviene come inventare e potenziare forme di conflitto nonviolento. Parafrasando Gandhi (1869-1948, politico indiano e leader del movimento della nonviolenza), infatti, Dolci afferma che è meglio sparare che scappare, ma piuttosto che sparare è meglio muovere conflitti nonviolenti che siano più perfetti ed efficaci dello sparare. Nella visione dell autore la società è una creatura viva di creature: gli esseri umani dipendono dalla società, ma possono a loro volta orientarla con le proprie scelte. perciò essenziale imparare, nella pratica, a interpretare la realtà e a modificarla, avviando dei processi di autoanalisi popolare e identificando le necessarie leve per il cambiamento che in ogni contesto esistono. In questa cornice, si comprende l importanza della domanda nella pedagogia di Dolci. Non una domanda qualsiasi perché a volte le domande possono esercitare forme di violenza o essere formulate in modo da suscitare le risposte volute , ma la domanda intesa come elemento essenziale di una maieutica reciproca | APPROFONDIAMO|, cioè capace di far emergere ciò che altrimenti rischia di rimanere muto e di farlo maturare attraverso la discussione comune. APPROFONDIAMO MAIEUTICA La parola maieutica deriva dal greco maieutiké (sottinteso téchne, arte , tecnica ) e letteralmente significa arte della levatrice . L espressione si trova nel Teeteto, un dialogo del filosofo greco Platone (428-348 a.C.), nel quale Socrate (470-399 a.C.) paragona il suo metodo filosofico al mestiere dell ostetrica e ne individua l ispirazione nella pratica della madre Fenarete. Socrate argomenta che il suo compito non è quello di trasferire saggezza, ma di portare gli altri a concepire dei pensieri di verità ponendo loro delle domande. Dolci riprende il termine maieutica aggiungendovi SHU O DJJHWWLYR UHFLSURFD ,Q TXHVWR Spesso Danilo Dolci descrive il suo sogno politico-educativo modo sottolinea la centralità del soggetcon un linguaggio ricco di immagini e metafore, per esempio: to ma anche delle sue relazioni con gli «confermarsi parti integranti di una unità che ci comprenda , «musicale commuoversi dei ritmi e delle forme . altri e con il mondo. In questa prospettiva pedagogica, dunque, non solo l educatore ma tutti i partecipanti sono potenziali maieuti, promotori di una comunicazione aperta, coautori di un processo di crescita comune. importante chiarire che questo metodo non si basa sulla spontaneità, al contrario riserva un attenzione fondamentale alla creazione delle condizioni che permettono a ciascuno di dire la propria parola, una parola che è un tutt uno con la vita. unità 6 | Pedagogia popolare | 197

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane