I colori della Pedagogia - volume 3

VERSO LE COMPETENZE ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO 6 Leggi con attenzione il brano, che apre un interrogazione feconda sui luoghi vissuti e percepiti. Come abbiamo visto, Mar a Zambrano e Edith Stein ci insegnano a guardare a ciò che accade nel tempo. In questa prospettiva è importante porre attenzione agli spazi che abitiamo, ai luoghi della nostra esistenza, ma anche a ciò che ci rimane ignoto perché non pienamente conosciuto. Dopo la lettura, rispondi alle domande. Le città del desiderio Letteratura e filosofia sono prodighe di città fantastiche. La faccenda comincia con Platone, che derivò da Parmenide l opposizione Apparenza/Verità. Il Sofista è costruito sull impossibilità di distinguere il vero dal falso, e colui che possiede la verità, afferma quella volpe di Platone, ha anche il diritto di mentire. Con questo sofisma si inventò di sana pianta un continente e una civilissima città, avversaria di Atene, che però, dice lui, fu inghiottita dal mare: l Atlantide. L Atlantide è il primo luogo fantastico della letteratura, e il suo mito ha attraversato i secoli con una verità tale che ancora oggi qualcuno cerca le sue tracce. La Città del Sole comunista e teocratica di Tommaso Campanella è un altra città fantastica. Così l Utopia di Thomas More è un isola del tutto fantastica, a tal punto che quello Stato ideale fondato sulla tolleranza, dove sono banditi la tirannide, la pena di morte, le guerre e la proprietà privata, è diventato la metafora di una condizione politica cui si può solo aspirare. La città di Helsing r, con il suo castello, che in realtà esiste, diventa un luogo fantastico grazie alla sovrapposizione del castello di Elsinore dell Amleto di Shakespeare. Così come sono meravigliosamente fantastici l intero Paese di Alice, la Babele con biblioteca e la Babilonia con lotteria di Borges, Macondo di Garc a M rquez, le geometriche Città invisibili di Calvino. Ma ci sono anche le città del desiderio. Reali ma remote, spesso irraggiungibili oppure segnate dalla nostalgia di un impossibile ritorno, sono chiuse in una sorta di incantesimo che le trasfigura fino a renderle fantastiche. La piccola città di Combray di Proust, non poi così lontana da Parigi, vive sospesa in un tempo perduto. Il Maradagal della Cognizione del dolore di Gadda è incontestabilmente una zona della sua Lombardia natale, intessuta di rimorsi, rancori, amore e nostalgia. La Dublino di Joyce, amata e odiata, rivissuta da Zurigo, è in qualche modo fantastica . Così come lo sono la Lisbona di Pessoa, metafora di un Molo Assoluto a cui l uomo approda per poi partire verso l ignoto, e ancora di più l irraggiungibile Samarcanda sognata dal suo semi eteronimo Bernardo Soares nel Libro dell inquietudine. Forse le città desiderate vivono in questa dimensione: da vere città sono diventate l idea di città. A. Tabucchi, Viaggi e altri viaggi, Feltrinelli, Milano 2010, p.xxxxxxxx. a. Come viviamo le città abitate e i luoghi che non conosciamo? b. Quali sentimenti entrano in gioco nella scoperta e riscoperta di luoghi nuovi? c. Quali sono gli spazi dei nostri desideri? d. Perché a volte idealizziamo i luoghi vissuti? Quali rischi comporta l idealizzazione? 174 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane