La funzione mediatrice dell’educazione

alunno: viene dal latino alumnus, che deriva da al re, nutrire . L alunno è colui che viene allevato, nel senso di educato , nutrito di conoscenza , da persone diverse dai genitori. cammino responsabile attraverso il tempo , come suggerisce il significato etimologico della parola educazione (collegata ai concetti del trarre fuori , allevare , guidare condurre ). 1.2 LA FUNZIONE MEDIATRICE DELL EDUCAZIONE | L educazione ha per Zambrano una funzione mediatrice tra il sapere e l ignoranza. Ignoranza e sapere circolano sia nel maestro sia nell alunno, e quando il sapere si risveglia e si tramuta in intelligenza in atto, l alunno diventa discepolo e il maestro non sente più la distanza e l isolamento della cattedra. Il maestro non insegna il sapere ma aiuta il discepolo ad acquisirlo. La ricerca del sapere, scrive Zambrano in Filosof a y Educaci n, «senza smettere di essere una conquista personale, è anche una conquista in comune, frutto di dialogo e comunicazione . radici delle parole discepolo: viene dal latino discip lus, che deriva da disc re, apprendere , imparare . Rispetto all alunno, il discepolo ha un legame intellettuale e relazionale più forte con il maestro. Dalla stessa radice derivano didattica , disciplina , didascalia . APPROFONDIAMO L UOMO? UN ESSERE INCOMPLETO IN CONTINUA GESTAZIONE Per cogliere appieno la portata delle idee di Mar a Zambrano è imprescindibile sapere che per la filosofa l uomo è un essere in continua gestazione: non si nasce una volta per tutte, si continua a nascere e rinascere, ogni giorno, nella vita. L educazione suppone che l uomo sia un essere nato in modo incompleto, imperfetto, ma che necessita raggiungere una certa perfezione [ ]. Se l uomo nascesse come gli altri esseri viventi [vegetali, piante e animali] che con lui condividono questo pianeta, essendo cioè già ciò che deve essere, sviluppandosi per opera e grazia di madre natura, l educazione non sarebbe né necessaria né possibile. M. Zambrano, Filosof a y Educaci n, in Id., Per l amore e per la libertà, a cura di A. Buttarelli, Genova 2008. L educazione è dunque necessaria perché l essere umano, a differenza degli altri esseri viventi, animali e piante, non è già ciò che è. Egli è in cammino, tende costantemente verso una certa perfezione, non nasce una volta per tutte. E proprio perché la sua nascita non è conclusa, all essere umano, secondo Zambrano, si può applicare la parola coltivo , ossia, per definizione, ciò che può essere coltivato . Questo aggettivo, usato dalla filosofa in senso metaforico, ha a che vedere con tutto ciò che nell uomo continua a crescere, e che per farlo richiede cura, conoscenza e tecnica. Per questo, come nota Juan Fernando Ortega Mu oz (fondatore e direttore della Fondazione Mar a Zambrano) commentando il pensiero della filosofa, «l uomo è l unico essere vivente nel quale la vita si presenta come un compito da realizzare, e per questo si trova nella necessità di costruirla, di inventarla , non però con l istinto ma attraverso l educazione. «L essere umano è immerso in un ambiente che va oltre la natura che è la cultura, che non ci è data con la vita stessa, ma che occorre ricevere con l apprendimento, apprenderla nella società in cui siamo immersi . L essere umano, «nato incompleto, ha bisogno di completarsi nella società in cui vive. Per questo l educazione è un fattore aggiunto, ricevuto attraverso l insegnamento. L educazione, pertanto, è un fattore sociale . unità 5 | La pedagogia dell anima | 153

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane