I colori della Pedagogia - volume 3

Secondo Piaget, nella formazione del pensiero il soggetto assume un ruolo attivo di esploratore e scopritore. cambiamenti: innanzitutto il bambino rafforza, generalizza e differenzia i riflessi per far fronte a circostanze diverse (a 1 mese circa); quindi scopre che un certo comportamento provoca un risultato e lo ripete creando delle abitudini (da 1 a 4 mesi circa); le abitudini si espandono, producendo degli effetti nell ambiente circostante (da 4 a 8 mesi circa); inoltre le scoperte da casuali diventano intenzionali (da 8 a 12 mesi circa); pertanto compie esplorazioni deliberate sull ambiente, osservando come il risultato cambia, in una dinamica di prove ed errori (da 12 a 18 mesi circa); infine l esplorazione si sposta dal mondo esterno al mondo interno, perché il bambino inizia a usare simboli mentali per rappresentare oggetti ed eventi (da 18 a 24 mesi circa). La conquista più importante di questo primo periodo è la cosiddetta permanenza dell oggetto : cioè il bambino impara che un oggetto esiste anche se non lo può vedere, perché per esempio è stato nascosto. In altri termini, sviluppa le categorie di tempo, spazio e causalità, che gli permettono di percepire che vive in un mondo in cui esistono altre cose, indipendenti da lui; 2. lo stadio preoperatorio va dai 2 ai 7 anni circa ed è diviso in due sottostadi. Innanzitutto, attraverso l acquisizione del linguaggio, il bambino scopre la possibilità di usare simboli (in primis le parole), ovvero qualcosa al posto di qualcos altro . In questa fase (dai 2 ai 4 anni circa) compare il gioco simbolico, cioè il giocare a far finta di : per esempio utilizzando una scarpa in sostituzione di un telefono, a partire dal riconoscimento di una somiglianza nella forma dei due oggetti. Quindi il bambino, che è ancora molto condizionato dalle proprietà materiali delle cose di cui ha esperienza, inizia a ricercare le caratteristiche che distinguono un oggetto dall altro e i nessi causali tra gli eventi. Il suo pensiero, sebbene più organizzato, è contraddistinto da rigidità ed egocentrismo. rigido perché il bambino si concentra solo su una qualità dell oggetto per volta: per esempio, non si rende conto che non varia la quantità di un liquido travasato da un recipiente largo e basso in uno stretto e lungo, perché considera solo l altezza raggiunta dal liquido. Inoltre è egocentrico, perché il bambino tende a generalizzare il suo punto di vista, o meglio, non si rende conto dell esistenza stessa di punti di vista. Per esempio, quando racconta un accadimento a qualcuno non si preoccupa di fornirgli i riferimenti di contesto necessari per capirlo (dai 4 ai 7 anni circa); 3. lo stadio del pensiero operatorio concreto va dai 7 agli 11 anni circa. In questa fase il bambino acquisisce la capacità di compiere, in rapporto a oggetti ed eventi concreti, operazioni (cioè azioni mentali) caratterizzate da specifiche proprietà, tra cui soprattutto la reversibilità. Per Piaget le 128 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |

I colori della Pedagogia - volume 3
I colori della Pedagogia - volume 3
L’educazione dall’Ottocento a oggi - Quinto anno del liceo delle Scienze umane