1 - L’approccio alla conoscenza di Ugo di San Vittore

1. L’approccio alla conoscenza di Ugo di San Vittore

1.1 IL DIBATTITO FRA GLI SCOLASTICI

Il sapere filosofico e teologico della scolastica | ▶ APPROFONDIAMO, p. 51 | trova nelle scuole religiose il suo principale terreno di elaborazione culturale: centrale, nella riflessione dei filosofi scolastici, è la questione del rapporto tra la verità rivelata da Dio, e accettata dai credenti per fede, e la verità indagata dai filosofi analizzata per mezzo della ragione.

Nella sua fase iniziale, il pensiero filosofico scolastico è fondato sulla convinzione che fede e ragione possano operare in sostanziale concordanza. Poi, con la rinascita culturale dell’anno Mille, la ragione torna ad avere – anche se non per tutti gli scolastici – un ruolo rilevante nella speculazione dogmatica. Ma è a partire dal XII secolo, soprattutto nel XIII e XIV, che la conoscenza di nuovi testi e autori (Platone e Aristotele, questo recepito attraverso la mediazione del pensiero arabo | ▶ APPROFONDIAMO, p. 47 | e in parte ebraico) apre la strada a interpretazioni diverse.

Così, Ugo di San Vittore | ▶ L’AUTORE | focalizza la sua riflessione sulla mistica, concepita come punto di raccordo dell’intero percorso di conoscenza; Bonaventura da Bagnoregio nega la filosofia come scienza autonoma e concepisce la conoscenza come frutto dell’illuminazione divina; Tommaso d’Aquino assegna alla ragione il compito di chiarire alcune tematiche della dottrina cristiana con il supporto della grazia divina.

l’autORE  Ugo di San Vittore

Scarse sono le notizie sulla vita di questo grande teologo. Probabilmente proveniente da una nobile famiglia sassone, nasce intorno al 1096. Compie la prima formazione presso il monastero agostiniano di San Pancrazio presso la diocesi di Halberstadt.

Nel 1116 entra nell’abbazia dei canonici regolari agostiniani di San Vittore a Parigi, dov’è presente una rinomata scuola di filosofia e teologia fondata da Guglielmo di Champeaux. In questo luogo trascorre il resto della sua vita, svolgendo l’incarico di insegnante di teologia e assumendo quello di priore nel 1133. Muore nel 1141.

La sua opera maggiore è il Didascalicon, che si presenta come un’introduzione allo studio delle arti liberali e meccaniche, della teologia e delle Sacre Scritture.

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1.2 UGO DI SAN VITTORE: IL DIDASCALICON

Il teologo e filosofo scolastico Ugo di San Vittore, che deve il suo nome alla rinomata scuola parigina di San Vittore a cui è legata la maggior parte della sua esistenza, prima come studente poi come docente, espone la sua concezione del sapere nel Didascalicon.

Questo testo pedagogico, che fin dal titolo richiama all’immagine del maestro e della scuola, è articolato in sette libri: i primi sono dedicati alle arti liberali e meccaniche, mentre gli ultimi tre alla teologia e alle Sacre Scritture. Nel Didascalicon Ugo di San Vittore si propone di fornire agli studenti un’introduzione allo studio scientifico, che li possa guidare nel cammino verso la conoscenza.

In questa direzione risulta particolarmente significativo il sottotitolo dell’opera De studio legendi (“L’arte del leggere”). Per Ugo di San Vittore la lettura della Bibbia si pone ai vertici, ma non deve essere esclusiva. Il leggere – il libro sacro, come i classici antichi e il libro della natura – deve concludersi con il raccoglimento dell’anima, altrimenti – avverte l’autore – ogni sforzo dello studente risulterà vano.

per immagini

I saperi: le arti meccaniche

L’immagine mostra la conoscenza dell’uso delle impalcature e l’organizzazione complessa di un cantiere. Il lavoro edilizio è molto apprezzato nel Medioevo perché permette di realizzare monumenti religiosi e perché gode di un riferimento biblico importante come per l’appunto la costruzione della torre di Babele. Le arti meccaniche, saperi che richiedono un’applicazione manuale, sono poste da Ugo di San Vittore su un piano inferiore rispetto alle arti liberali ma ritenute comunque discipline degne di essere insegnate.

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1.3 LA DISTINZIONE FRA I SAPERI

Secondo il teologo tutti i saperi sono utili, ma li inserisce all’interno di un preciso schema gerarchico. Stabilisce una prima distinzione tra:

  • arti meccaniche, che richiedono un’applicazione manuale e hanno di norma come prodotto finale un manufatto;
  • arti liberali, che descrive con il concetto di disciplina, in quanto si fondano sulla speculazione intellettuale condotta secondo le regole della logica, la quale è concepita come una scienza a sé stante, distinta dalle altre arti liberali, in quanto consente di sviluppare argomentazioni.

Tale distinzione permette a Ugo di San Vittore di elevare le arti meccaniche a discipline degne di essere insegnate, anche se le subordina alle arti liberali.

La filosofia, come «arte delle arti e disciplina delle discipline», è indicata come lo strumento necessario per accedere alla teologia, la quale a sua volta va subordinata alla mistica. Nella concezione di Ugo di San Vittore, infatti, la mistica si pone al vertice del percorso di conoscenza, in quanto si traduce in quello slancio di amore che permette di andare oltre i limiti dell’indagine razionale e di perdersi nella contemplazione di Dio.

per lo studio

1. Che differenza c’è per Ugo di San Vittore tra arti meccaniche e arti liberali?

2. Che funzione attribuisce alla filosofia?

3. Perché colloca la mistica al vertice del percorso di conoscenza?


  Per discutere INSIEME 

Compi una ricerca sulle origini e i significati del termine “mistica”. Condividi i risultati dell’indagine in classe, per arrivare a una definizione comune.

I colori della Pedagogia - volume 2
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