L’UNITÀ IN BREVE

IL POSITIVISMO E L’EDUCAZIONE IN EUROPA

1. IL POSITIVISMO IN FRANCIA

La Francia, insieme all’Inghilterra, è nel contesto europeo il paese in cui maggiormente viene promossa la concezione della pedagogia quale scienza che è chiamata a studiare l’educazione come un fatto oggettivo. Sono protagonisti in questo campo:

• Auguste Comte, fondatore del positivismo, che propone nel Corso di filosofia positiva un’educazione positiva fondata sul sapere scientifico, che deve favorire lo sviluppo della società e accompagnare tutta la vita dell’individuo;
• Émile Durkheim, primo a tracciare le basi della sociologia dell’educazione, che parla dell’educazione come di quel processo che consente all’individuo di divenire “essere sociale”, di aderire cioè alle norme e ai valori della collettività cui appartiene. Per il sociologo francese la pedagogia si configura come quella “teoria pratica”, che è chiamata a studiare il fatto educativo nel suo concreto realizzarsi all’interno della società;
• il medico édouard Séguin, che dedica la sua esistenza all’educazione dei ragazzi con ritardi cognitivi, impostando i suoi interventi a partire dai sensi e dal movimento e dedicando molta cura alla predisposizione dell’ambiente educativo e dei materiali didattici.

2. IL POSITIVISMO IN INGHILTERRA

In Inghilterra i principali esponenti del nuovo movimento di pensiero in campo pedagogico sono:

• il filantropo Robert Owen, che più di ogni altro lega il suo intervento educativo alla contingente situazione della rivoluzione industriale. Egli avvia a New Lanark un sistema educativo rivolto ai figli degli operai perché è convinto che l’individuo sia il risultato del condizionamento ambientale e, pertanto, attraverso l’educazione si possano creare i presupposti per determinare un condizionamento positivo, in grado di migliorare il singolo e la società di cui questi è parte;
• il filosofo Herbert Spencer, che propone un modello educativo che esalta il valore delle scienze e riduce drasticamente quello delle discipline umanistiche. Egli stabilisce una gerarchia tra le attività della vita umana dalla quale fa discendere anche la classificazione dei contenuti dell’insegnamento. La formazione intellettuale, fisica e morale dell’individuo deve rispondere al criterio dell’utilità e deve prepararlo alla vita completa, tenendo conto della sua evoluzione.