VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

CONOSCENZE

1 Scegli il completamento corretto.


a. Le scuole monastiche sono nate:

  • 1 in Oriente nel IV secolo.
  • 2 in Occidente nel V secolo.
  • 3 in Oriente nel V secolo.


b. Le arti liberali del trivio comprendevano:

  • 1 grammatica, retorica e musica.
  • 2 retorica, dialettica e filosofia.
  • 3 grammatica, retorica e dialettica.


c. Il programma latino comprendeva lo studio:

  • 1 delle vite dei santi.
  • 2 delle grammatiche latine e delle norme della morale cristiana.
  • 3 dei romanzi cavallereschi.


d. L’università di Napoli faceva parte delle:

  • 1 università spontanee.
  • 2 università di fondazione.
  • 3 università nate per secessione.

2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).


a. L’ideale cavalleresco si basa esclusivamente sull’addestramento militare.

  •   V       F   

b. Le scuole monastiche ed ecclesiastiche del basso Medioevo ampliano i loro curricula formativi e includono anche la teologia e le arti liberali.

  •   V       F   

c. Le scuole in volgare adottano ampiamente i testi di Dante, Petrarca e Boccaccio.

  •   V       F   

d. Le scuole comunali accolgono la maggior parte degli studenti del tardo Medioevo.

  •   V       F   

e. Nel XIII secolo le corporazioni di mestiere stabiliscono precise norme sull’apprendistato.

  •   V       F   

f. L’insegnamento dell’abaco risponde alle esigenze formative dei futuri mercanti.

  •   V       F   

g. Le più antiche università nascono da scuole preesistenti, per iniziativa spontanea di corporazioni di studenti o di maestri e studenti.

  •   V       F   

h. L’unico titolo che le università medievali potevano conferire era quello del baccalaureato.

  •   V       F   

3 Completa il seguente testo utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.


i 12 e i 14 anni abaco apprendistato ufficiale maestro circa due anni quattro o cinque anni


L’età in cui il ragazzo avvia l’............................................. e la durata dello stesso variano a seconda dei diversi mestieri. Solitamente nel basso Medioevo si accede all’apprendistato tra ............................................, per rimanere “a bottega” per un periodo di ............................................, terminato il quale il giovane diventa ............................................ e, dopo ............................................ di pratica del mestiere, può accedere all’esame che gli permette di fregiarsi del titolo di ............................................ e di esercitare in autonomia la professione. . Al futuro mercante invece era dedicata la scuola d’.............................................

LESSICO

4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole ed espressioni.


a. Cavalleria

b. Arti liberali

c. Testo curricolare

d. Apprendistato

e. Abaco

f. Universitas

g. Studium

h. Clerici vagantes

ESPOSIZIONE ORALE

5 Sviluppa oralmente i seguenti argomenti.


a. Chiarisci in che modo i valori cortesi si conciliano con l’esigenza di preparazione fisica e militare nella formazione dei cavalieri.

b. Spiega in che termini le scuole monastiche ed ecclesiastiche del tardo Medioevo si possono definire “centri culturali”.

c. Illustra le caratteristiche principali delle nuove possibilità formative introdotte nel basso Medioevo per i mercanti e gli artigiani.

d. Soffermati sugli elementi che meglio descrivono la partecipazione attiva degli studenti alla vita universitaria.

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ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO
6 Leggi il brano riportato di seguito, nel quale si sottolinea il ruolo svolto dal papato del Duecento nel sostenere lo sviluppo delle università. Dopo la lettura, analizza il brano insieme ai tuoi compagni, ragionando sugli spunti di riflessione proposti.

Praticamente, la nascita delle prime università non risultò da un fattore unico ma dalla congiunzione, dalla convergenza di parecchi fattori: il desiderio di autonomia da parte dei maestri (nel caso parigino) o degli allievi (in quello bolognese), l’intervento favorevole del potere politico (re o città), particolarmente importante nei casi di Salamanca e Oxford, l’appoggio della Chiesa (piuttosto che una vera e propria iniziativa). Se uno pensa ai casi di Parigi o, in misura minore, di Bologna o di Oxford, questo appoggio fu, prima di tutto, quello del papato, cioè dei grandi Papi della prima metà del secolo, Innocenzo III, Onorio III, Gregorio IX, Innocenzo IV, assistiti da alcuni cardinali e legati (come Roberto di Courson a Parigi nel 1215), che erano spesso essi stessi ex-maestri delle scuole urbane, canonisti o teologi. Invece, i poteri ecclesiastici locali, cioè i vescovi, i canonici, gli scolastici o, a Parigi, il cancelliere del capitolo, che esercitavano tradizionalmente il controllo sulle scuole, furono piuttosto contrari alla loro trasformazione in una università (universitas magistrorum et scolarium) e tentarono di impedire o almeno di rallentare questa evoluzione verso l’autonomia, vale a dire la capacità per i maestri e gli studenti di unirsi con un giuramento, di regolare liberamente l’organizzazione dell’insegnamento (programmi, durata degli studi, esami) e il conferimento dei titoli accademici e infine di eleggere i propri rappresentanti e i capi della comunità universitaria (rettori, procuratori, ecc.). Invece i pontefici romani decisero subito (o quasi) di appoggiare gli sforzi dei maestri e degli studenti, concessero i privilegi corrispondenti, confermarono i loro statuti […]. Annullarono anche volentieri alcune decisioni prese dai vescovi o dai poteri laici contro le nuove università.


J. Verger, Chiesa e Università nel Medio Evo, in M. Sangalli (a cura di), Chiesa e scuola. Percorsi di storia dell’educazione tra XII e XX secolo, Cantagalli, Siena 2000, pp. 5-6.


a. Quali sono i fattori che favoriscono la nascita delle università?

b. Quali le differenze tra l’atteggiamento del papato e quello dei vescovi e canonici verso le università?

c. Che funzioni aveva l’universitas magistrorum et scolarium?

7 Osserva l’immagine: rappresenta un particolare delle Storie di san Giovanni Evangelista, realizzate dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni per il Duomo Vecchio di San Severino Marche. Commenta l’immagine insieme ai tuoi compagni, soffermandoti sui seguenti aspetti.


a. Che comportamento hanno i bambini in primo piano?

b. Qual è la posizione della donna che allatta?

c. Descrivi gli altri bambini presenti nella scena.

I colori della Pedagogia - volume 2
I colori della Pedagogia - volume 2
L’educazione dal basso Medioevo al positivismo - Secondo biennio del liceo delle Scienze umane