9. VERSO NUOVE PROSPETTIVE PEDAGOGICHE

Questo quadro, che Martin van Meytens dipinse nel 1763, ci fa assistere al momento dello studio per due dei figli dell’arciduchessa Maria Carolina d’Austria (moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia), nei primi tempi del regno interessata alle idee illuministe. L’atmosfera nella stanza è serena, mentre squadra e goniometro poggiati sul tavolo testimoniano l’interesse per le materie scientifiche. Nel Settecento si sente la necessità di dedicare cura particolare all’infanzia e alla sua educazione, nel cammino di costruzione di un adulto felice.
Come si guarda all’infanzia nel corso del Settecento? Chi sono i protagonisti del nuovo movimento culturale? Se da un lato si fa largo una nuova idea di “uomo”, dall’altro l’infanzia cessa di essere vista come un’età imperfetta, debole e incompiuta e diviene, viceversa, una tappa imprescindibile per la formazione dell’uomo, dalla quale dipende non soltanto la felicità del singolo ma anche, e soprattutto, la felicità pubblica. A delineare il nuovo scenario pedagogico contribuiscono figure rappresentative del secolo dei “lumi”: troverai in questa unità Jean-Jacques Rousseau, che è considerato il padre della “pedagogia moderna” incentrata sul soggetto dell’educazione; Immanuel Kant, che propone una visione educativa del tutto nuova, basata sull’adesione dell’individuo alla legge morale; e Giambattista Vico, che rivendica la necessità di un’educazione del fare, fondata sul contatto diretto con la società.

I colori della Pedagogia - volume 2
I colori della Pedagogia - volume 2
L’educazione dal basso Medioevo al positivismo - Secondo biennio del liceo delle Scienze umane