3.1 Un uomo nuovo
Jean Cauvin, poi latinizzato in Giovanni Calvino, nasce a Noyon in Piccardia nel 1509. Diversamente da Lutero, non vive l’esperienza del sacerdozio, ha una solida preparazione umanistica e una formazione universitaria nell’ambito giuridico. Calvino è un “uomo nuovo” e la sua dottrina riflette una nuova sensibilità culturale. Egli appartiene alla seconda generazione protestante. Di un ventennio più giovane di Lutero, è dotato di uno straordinario genio ordinatore, il cui frutto più alto è rappresentato dall’Istituzione della religione cristiana, la summa della sua dottrina, pubblicata per la prima volta in latino nel 1536, a cui seguiranno altre edizioni rivedute e numerose traduzioni.Anch’egli, come Lutero, crede nella predestinazione divina, ritiene cioè che non a tutti gli uomini è dato di ricevere la grazia, che è predestinata a un numero limitato di eletti dalla volontà divina, di cui l’uomo non può penetrare i disegni. Secondo Calvino Dio è sovrano di tutto e di tutti e l’uomo non ha alcuna possibilità di influenzare la volontà divina. Il destino di salvezza o dannazione del singolo è predestinato prima ancora della nascita. Questa visione, che sembrerebbe condannare a un atteggiamento di passività, porta i calvinisti, al contrario, ad avere uno stile di vita molto attivo, quale testimonianza del favore divino.
Per Calvino, infatti, l’uomo, che è debole per natura e privo di libero arbitrio, non è solo chiamato a invocare la misericordia divina, perché la fede rende efficace la preghiera, ma anche a impegnarsi nel lavoro, qualunque esso sia, perché la prosperità materiale raggiunta con onestà è segno dell’elezione divina, mentre una vita disgraziata e mal spesa costituisce una prova tangibile del fatto che non si è nella grazia di Dio.
Alla visione pessimistica della natura umana si oppone quella ottimistica della divinità. Calvino non è in attesa della fine del mondo come Lutero. Egli ritiene che il disegno di Dio si compia nel quadro della storia degli uomini e, attenendosi alla parola di Dio, si può attuare una repubblica di santi nel mondo. Questa prospettiva del calvinismo nei riguardi delle attività umane, secondo il sociologo Max Weber, favorì l’espansione delle attività economiche nei paesi riformati e consentì lo sviluppo dell’economia capitalistica moderna.
A causa delle sue idee religiose, Calvino fu costretto ad abbandonare la Francia. Trovò rifugio a Ginevra, dove risiedé in pianta stabile dal 1541 fino alla morte, avvenuta nel 1564, e dove realizzò il suo progetto di riforma religiosa.