1.1 La dottrina luterana
Il teologo tedesco Martin Lutero | ▶ L’AUTORE, p. 124 | è animato dal desiderio di riformare la Chiesa del suo tempo. Lutero mette in discussione alcuni principi teologici e pratiche della religione cristiana, fra le quali quella delle ⇒ indulgenze, con l’obiettivo di ritornare alla purezza della Chiesa delle origini. La sua dottrina dà inizio alla Riforma protestante | ▶ APPROFONDIAMO, p. 125 | e crea una frattura all’interno del mondo cristiano.Al centro della dottrina luterana c’è il tema della giustificazione per mezzo della sola fede. Lutero non crede nella libera volontà dell’uomo: infatti, in aperta polemica con Erasmo da Rotterdam, autore del saggio De libero arbitrio (1524), vero e proprio manifesto della concezione antropologica umanistica, egli scrive De servo arbitrio (1525): è Dio che stabilisce il destino ultraterreno degli uomini e decide se destinarli alla salvezza o alla dannazione eterna (predestinazione divina). L’uomo, corrotto per sempre dal peccato originale, non può contribuire in alcun modo alla propria salvezza, può appellarsi solo alla fede in Cristo redentore. In questa prospettiva, le buone opere diventano semplici frutti della fede; ciononostante il fedele è chiamato a adempiere alle pratiche di culto e ad avere un ruolo attivo nella vita civile e ad aiutare il prossimo, in quanto in tutte queste azioni si possono riconoscere i segni eloquenti della grazia divina.
Ne consegue che, se la fede è l’unico strumento di salvezza, c’è bisogno di stabilire un rapporto diretto tra uomo e Dio. Lutero, pertanto, sostiene la necessità di praticare il libero esame delle Scritture e proclama il sacerdozio universale. Tutti i cristiani possono interpretare liberamente le Scritture e tutti i cristiani, in virtù del battesimo, sono chiamati al sacerdozio, sebbene alcuni, più dotati di altri, svolgano il ruolo di pastori della comunità. In questo modo viene annullata la distinzione tra clero e laici e negata la funzione intermediatrice delle gerarchie ecclesiastiche. I sacramenti divengono, fatta eccezione per il battesimo e per l’eucarestia, semplici segni di fede.