Massima I
Egli [Ptahhotep] dice a suo figlio [spirituale]:
Che il tuo cuore non sia vanitoso a causa di
ciò che conosci;
prendi consiglio sia dall’ignorante sia dal sapiente,
perché non si raggiungono i limiti dell’arte,
e non esiste artigiano che abbia acquisito la
perfezione.
Una parola perfetta è più nascosta della pietra verde:
la si trova [tuttavia] presso le serve [che lavorano]
alla mola1.
[…]
Massima VI
Non dedicarti a una macchinazione contro il
genere umano,
poiché Dio castiga un simile intrigo.
Che un uomo dica [tuttavia]: «vivrò così»,
e sarà privato del pane per la sua bocca.
Che un uomo dica: «sarò ricco»,
e dirà poi: «le mie percezioni mi hanno preso
in trappola».
Che un uomo dica: «ruberò agli altri»,
e finirà per fare un dono a chi non conosce!2
Le manovre del genere umano non arrivano a
compimento,
è quello che Dio ordina che si compie.
Pensa a vivere in pace [con quello che hai]
e quello che essi [gli dèi] danno verrà da sé.
[…]
Massima XI
Segui il tuo cuore3 per il tempo della tua
esistenza,
non commettere eccessi rispetto a ciò che è
prescritto,
non abbreviare il tempo di seguire il cuore.
Sprecare il proprio momento di azione [del
cuore] è l’abominio del ka.
Non sviare la tua azione quotidiana
in modo eccessivo per l’amministrazione
della tua casa.
Avvengono le cose, segui il cuore;
le cose non gioveranno al negligente.
[…]
Massima XIX
Se desideri che il tuo comportamento sia
buono,
liberati da ogni male;
combatti ogni occasione di avidità di cuore.
L’avidità è la malattia grave di un incurabile;
penetrarvi [da parte del medico, per guarirla]
è impossibile.
L’avidità semina la sciagura tra padri e madri,
e tra i fratelli della madre,
essa separa la sposa dal marito.
L’avidità è la somma di ogni sorta di mali
è un sacco che contiene tutto ciò che è odioso.
L’uomo è posato se applica correttamente la Regola4,
e va per la sua strada conformemente all’andatura
da seguire.
[E inoltre] egli farà [serenamente] l’inventario
dei suoi beni,
[mentre] l’avido di cuore non avrà tomba.
[…]
Massima XXII
Soddisfa i tuoi familiari, nei quali hai fiducia,
per mezzo di quello che ti avviene:
tale è il destino di chi è favorito da Dio.
Di colui che fallisce continuamente nel soddisfare
i suoi familiari in cui ha fiducia,
si dirà: «è un ka [troppo] soddisfatto [di se
stesso]5».
L’avvenire è ignoto, anche se abbiamo l’intuizione
del domani.
È una [vera] potenza creatrice, la giusta potenza
creatrice che se ne soddisfa [di questa realtà].
Se sono compiuti atti degni di lode,
i familiari degni di fiducia dicono: «benvenuto!»
Quando non procuri la pace alla città,
dovrai portare con te dei familiari se si verifica
una calamità.
[…]
Massima XLI
Quanto all’ignorante che non ascolta,
non porterà a compimento nulla.
Egli considera la sapienza ignoranza
l’utile dannoso.
Fa tutto ciò che è odioso,
cosicché ogni giorno qualcuno si irrita contro
di lui.
Vive di ciò che fa morire,
il suo cibo è il discorso contorto.
È proprio questa la sua caratteristica che
i nobili hanno saputo riconoscere,
vale a dire: un morto-vivo ogni giorno.
I suoi atti saranno tralasciati
a causa delle numerose sventure che gli sono
capitate ogni giorno.
[…]
Immergi il tuo cuore, controlla la tua bocca,
e la tua condizione sarà di essere tra i nobili.
Che la tua testimonianza sia completa, alla
presenza del tuo maestro.
Agisci in modo che egli possa dire «Quello è
un figlio»,
e che coloro che udranno questo dicano:
«felice colui per il quale egli è nato!».
Posa il tuo cuore nel momento in cui parli,
pronuncia parole elevate,
in modo che i nobili che udranno dicano: «come
è bello ciò che esce dalla sua bocca!».