1 L’Egitto: aurora della cultura africana
1.2 LINEAMENTI STORIOGRAFICI: L’EGITTO FARAONICO
- Il primo importante avvenimento è l’unione dei due regni preistorici dell’Alto Egitto (la parte meridionale del paese, dall’attuale Assuan fino al Cairo) e del Basso Egitto, conosciuto anche come Delta del Nilo (il triangolo di terra situato nel Nord del paese). Queste due regioni geograficamente diverse sono state popolate da gruppi umani eterogenei e inizialmente autonomi.
L’unificazione dei due regni a opera di Narmer, sovrano dell’Alto Egitto, intorno al 3000 a.C., segnò l’inizio del periodo dinastico. Narmer stabilì la sua capitale a Menfi, sulla linea di confine dei due regni e, come il suo successore, fu impegnato soprattutto nel consolidamento del territorio. - L’Antico Regno comprende la III e la VI dinastia, dal 2750 al 2200 a.C. La III dinastia portò a termine l’unificazione grazie al concetto della divinità del faraone, autorità che incarnava lo Stato ed era responsabile dell’unità e della prosperità del paese. Il territorio venne suddiviso e amministrato in distretti, derivati dalle precedenti unità territoriali che erano sorte nel Basso e nell’Alto Egitto.
- Il I Periodo Intermedio va dalla VII alla X dinastia, dal 2200 al 2150 a.C.
I periodi intermedi sono così definiti dagli egittologi perché sono fasi di “crisi”, caratterizzate da un significativo indebolimento del potere centrale e da un vero e proprio caos sociale. I periodi di maggiore disordine furono tuttavia anche quelli in cui emersero valori democratici ed egualitari, nel tentativo di far fronte alla crisi. Su queste epoche, che nel complesso coprono circa un millennio, non abbiamo molte testimonianze, perciò esse rimangono per lo più sconosciute. - Il Medio Regno comprende l’XI e la XII dinastia, dal 2150 al 1780 a.C. In questo periodo si ristabilì l’unità politica e vennero realizzate grandi opere di architettura. L’Egitto si rafforzò a ovest e a nord-est e si espanse a sud assoggettando la Bassa Nubia.
- Il II Periodo Intermedio va dalla XIII alla XVII dinastia, dal 1780 al 1580 a.C. Per la prima volta nella sua storia, l’Egitto venne conquistato e subì per centocinquant’anni la dominazione degli Hyksos, una popolazione di origine asiatica.
- Il Nuovo Regno va dalla XVIII alla XX dinastia, dal 1580 al 1080 a.C.
Tra i vari faraoni che si succedettero durante questi secoli, merita di essere ricordata la regina Hatshepsut, una delle rarissime donne che furono faraone (le altre furono Nitocris, Sobekneferu e Tauosré). Durante il suo pacifico e prospero regno, Hatshepsut si dedicò soprattutto agli affari interni e alla costruzione di numerosi e maestosi edifici. Dopo la sua morte, il successore Thutmosis III e il figlio di lui Amenofi II cercarono di cancellarne e screditarne la memoria. - Il III Periodo intermedio e la Bassa epoca vanno dalla XXI alla XXXI dinastia, dal 1080 al 332 a.C. Durante questi secoli l’unità politica venne compromessa in modo definitivo e l’Egitto fu sottoposto a diverse dominazioni: sudanese, assira e persiana. La conquista di Alessandro Magno, nel 332 a.C., segnò la fine della storia faraonica e, a partire del 305 a.C., l’inizio della dinastia ellenistica, di origine macedone, dei Tolomei, che terminerà nel 31 a.C. con la conquista romana dell’Egitto.
1.3 UNA CONCEZIONE PEDAGOGICA FONDATA SU ORDINE, GIUSTIZIA E VERITÀ
La piuma che veniva raffigurata sul capo di Maât, e che della dea era il simbolo, svolgeva un ruolo centrale nel passaggio dei morti nell’aldilà. Attraverso la pesatura del cuore (o psicostasia), il dio Anubi verificava che il defunto avesse condotto una vita virtuosa con il rito della pesatura: solo se il suo cuore non fosse stato più pesante della piuma di Maât, avrebbe ottenuto l’immortalità.
Il popolo egizio riservava una grande attenzione alla vita oltre la morte e credeva che il corpo racchiudesse diversi elementi immortali. In particolare, le preghiere recitate dal sacerdote durante la cerimonia funebre e il cibo che egli offriva dovevano assicurare la trasformazione del defunto in ba, l’anima immortale. Inoltre le tombe custodivano gli oggetti posseduti dal morto nella sua casa terrestre; essi erano destinati a ka, lo spirito protettore, che nasceva insieme all’individuo, lo accompagnava per tutta la vita e passava nell’aldilà prima di lui. L’ib, il cuore, era il centro delle emozioni dei vivi e guidava le loro azioni. Dopo la morte, invece, le persone raggiungevano un potere soprannaturale, l’akn, di cui le stelle del cielo erano una manifestazione. Infine il corpo, khat, se imbalsamato, poteva condividere la vita eterna insieme a ba e ka.
per immagini
La piuma di Maât
La psicostasia
approfondiamo LA SCRITTURA EGIZIA
per lo studio
Per discutere INSIEME
I colori della Pedagogia - volume 1
L'educazione dal mondo antico all’alto Medioevo - Primo biennio del liceo delle Scienze umane