CITTADINI RESPONSABILI - Conversione alla causa dei poveri

cittadini responsabili

Conversione alla causa dei poveri

La storia del cristianesimo è piena di conversioni celebri, come quelle di Paolo e di Agostino. Una più vicina ai nostri giorni, e più peculiare, è quella vissuta da Óscar Romero (1917-1980), proclamato santo dalla Chiesa cattolica nel 2018. Nominato vescovo di El Salvador, la capitale di San Salvador (Centro America) nel 1970, in un periodo di forti tensioni politico-militari, Romero era stato scelto per questo difficile ruolo per il suo carattere mite e le sue posizioni moderate. Ma quando assunse la responsabilità di presiedere la Chiesa della capitale, non poté restare indifferente alla situazione di coloro che, nelle campagne e nelle città, venivano sfruttati e massacrati per garantire i privilegi dell’élite del paese e aprire la strada agli interessi stranieri. Egli definì questo suo cambiamento, ossia il suo impegno in favore dei più deboli, come una “conversione ai poveri”.
L’evento che la scatenò fu l’assassinio del sacerdote Rutilio Grande, suo caro amico, ucciso il 12 marzo 1977 dagli “squadroni della morte” (gruppi armati, assoldati per uccidere civili inermi), insieme al bambino e all’anziano che l’accompagnavano, mentre si stava recando a celebrare la messa. Si era in piena Guerra fredda e, a causa delle forti pressioni esercitate dagli Stati Uniti su tutti i paesi del Centro e del Sud America, le donne e gli uomini di fede che, come Rutilio Grande, esercitavano il loro ministero al fianco degli impoveriti favorendo la loro educazione critica, venivano accusati di essere dei sovversivi.
La domenica successiva all’omicidio, monsignor Romero sospese tutte le messe del paese e celebrò un’unica messa in memoria di Rutilio nella cattedrale della capitale. Da allora la sua voce divenne la più ascoltata del Salvador, non solo dentro i confini del piccolo paese ma anche all’estero.
Romero era un punto di riferimento per la gente umile, che si rivolgeva a lui per ogni problema.
Allo stesso tempo, egli non perdeva occasione per denunciare gli abusi dell’esercito e dei paramilitari attraverso le sue omelie e i mezzi di comunicazione. Nella sua penultima omelia si rivolse alle forze armate con queste parole: «In nome di Dio e nel nome di questo popolo sofferente, i cui lamenti salgono al cielo ogni giorno sempre più tumultuosi, vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione!». Il giorno dopo, 24 marzo 1980, monsignor Romero venne ammazzato, mentre celebrava la messa nella cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza, su mandato di Roberto D’Aubuisson, leader del partito nazionalista conservatore Arena. Il paese piombò sempre più esplicitamente in una guerra civile, che si è conclusa solo nel 1992 e ha lasciato una pesante eredità fino ai nostri giorni.

  Lavoriamo INSIEME

Tra le centinaia di migliaia di morti, desaparecidossfollati e rifugiati causati dal conflitto armato che ha interessato El Salvador dal 1979 al 1992, perse la vita anche l’avvocatessa Marianella García Villas, emblema della lotta per i diritti umani in ogni angolo del mondo. Fai una ricerca sulla sua vita e sulla sua attività socio-politica.

I colori della Pedagogia - volume 1
I colori della Pedagogia - volume 1
L'educazione dal mondo antico all’alto Medioevo - Primo biennio del liceo delle Scienze umane