L’educazione è speranza. Non accetta lo scoramento totale, sa riconciliarsi con il male di vivere; con il desiderio di non entrare inutilmente nelle sue vicissitudini. […]
L’educazione sfida la nostra amarezza, dinanzi all’impossibilità di immaginare diversamente il mondo. […]
L’educazione ci apre gli occhi, se poco prima troppo erano chiusi sul mondo. […]
L’educazione è risveglio. Quando iniziamo a intraprendere il nostro cammino nella foschia, quando ci avvediamo della rugosa e impervia, inevitabile, natura del suolo.
L’educazione è accorgersi di quanto l’intelletto di ciascuno di noi sia ancora disabitato; di quanto tutto il senno, la saggezza e la sapienza si addensino proprio là dove la solitudine non ci appariva come una terra promessa.
L’educazione è la provvista necessaria al divenire finalmente uomini o donne, sospettosi, ma non inaciditi e iracondi, verso le certezze degli altri.
L’educazione è la disponibilità ad abbandonare alla deriva ciò che non ci insegna più nulla.
L’educazione è accogliere la lontananza, la distanza, la differenza di ciascuno dall’altro: senza più alcuna nostalgia per l’inverosimile fondersi delle cose e degli animi fra loro.
L’educazione è accettare di rinnovarsi, anche quando ci si accontenti della propria sorte. […]
L’educazione è scegliere il cunicolo, è inoltrarsi nei suoi meandri senza paura; è camminare lungo i crinali, in instabile equilibrio, sfidando i precipizi, lasciando le vie vecchie per le nuove, riscoprendo le antiche.
L’educazione è lo stupore iniziatico per un’emozione che ancora non ci aveva visitato; quando si fa più nitida la coscienza di non poter più intraprendere le strade che avremmo voluto.
L’educazione è non distrarsi mai, se non per guardare ammirati qualcosa che ci era sempre sfuggito. […]
L’educazione è l’incanto ritrovato ogni volta dinanzi all’insicurezza, all’imperfezione, alle inquietudini della ragione.
L’educazione è la saggezza di comprendere quando anche per lei sia arrivato il momento di lasciarci, accettando, con rammarico, che debba accomiatarsi da noi.