T1 - Duccio Demetrio, Elogio dell’educazione

PAROLA D’AUTORE

|⇒ T1  Duccio Demetrio

Elogio dell’educazione

Nel libro L’educazione non è finita. Idee per difenderla, il pedagogista Duccio Demetrio (n. 1945) propone alcune idee per far fronte alla crisi contemporanea in cui versa l’educazione. Le cause della crisi sono molteplici: l’omologazione culturale, la commercializzazione dell’educazione, la svalutazione delle professionalità educative.
Il brano che proponiamo chiude il suo saggio con un elogio dell’educazione.

L’educazione è speranza. Non accetta lo scoramento totale, sa riconciliarsi con il male di vivere; con il desiderio di non entrare inutilmente nelle sue vicissitudini. […]
L’educazione sfida la nostra amarezza, dinanzi all’impossibilità di immaginare diversamente il mondo. […]
L’educazione ci apre gli occhi, se poco prima troppo erano chiusi sul mondo. […]
L’educazione è risveglio. Quando iniziamo a intraprendere il nostro cammino nella foschia, quando ci avvediamo della rugosa e impervia, inevitabile, natura del suolo.
L’educazione è accorgersi di quanto l’intelletto di ciascuno di noi sia ancora disabitato; di quanto tutto il senno, la saggezza e la sapienza si addensino proprio là dove la solitudine non ci appariva come una terra promessa.
L’educazione è la provvista necessaria al divenire finalmente uomini o donne, sospettosi, ma non inaciditi e iracondi, verso le certezze degli altri.
L’educazione è la disponibilità ad abbandonare alla deriva ciò che non ci insegna più nulla.
L’educazione è accogliere la lontananza, la distanza, la differenza di ciascuno dall’altro: senza più alcuna nostalgia per l’inverosimile fondersi delle cose e degli animi fra loro.
L’educazione è accettare di rinnovarsi, anche quando ci si accontenti della propria sorte. […]
L’educazione è scegliere il cunicolo, è inoltrarsi nei suoi meandri senza paura; è camminare lungo i crinali, in instabile equilibrio, sfidando i precipizi, lasciando le vie vecchie per le nuove, riscoprendo le antiche.
L’educazione è lo stupore iniziatico per un’emozione che ancora non ci aveva visitato; quando si fa più nitida la coscienza di non poter più intraprendere le strade che avremmo voluto.
L’educazione è non distrarsi mai, se non per guardare ammirati qualcosa che ci era sempre sfuggito. […]
L’educazione è l’incanto ritrovato ogni volta dinanzi all’insicurezza, all’imperfezione, alle inquietudini della ragione. 
L’educazione è la saggezza di comprendere quando anche per lei sia arrivato il momento di lasciarci, accettando, con rammarico, che debba accomiatarsi da noi.

Rispondi

1. Con quale delle affermazioni che hai appena letto ti senti più in sintonia?
2. Quale affermazione, invece, condividi poco o per niente?
3. C’è qualche passaggio che non hai compreso? Discutine in classe con i compagni.

I colori della Pedagogia - volume 1
I colori della Pedagogia - volume 1
L'educazione dal mondo antico all’alto Medioevo - Primo biennio del liceo delle Scienze umane