VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

conoscenze
1 Scegli il completamento corretto.

a. Le donne romane non avevano:
  • 1 il praenomen.
  • 2 il nomen.
  • 3 il cognomen.

b. Secondo Cicerone:
  • 1 la vera eloquenza nasce dall’equilibrio tra pensiero e parola.
  • 2 l’arte del parlare e l’arte del pensare devono essere insegnate separatamente.
  • 3 parlare bene è più importate che pensare bene.

c. L’Institutio oratoria è:
  • 1 un manuale per insegnanti di retorica.
  • 2 un trattato destinato agli studenti.
  • 3 un’opera che si propone di supportare i genitori nei loro compiti educativi.
  • 4 tutte le cose suddette.

d. Secondo Seneca l’ira è:
  • 1 una via verso la felicità.
  • 2 una follia di breve durata.
  • 3 una passione che può fondarsi su giuste motivazioni.
2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) e false (F).

a. Per il diritto romano, le madri in condizione di schiavitù non potevano sposarsi e non avevano alcun diritto sui loro figli.
  •   V       F   
b. Lo studio della filosofia a Roma fu accolto sempre con grande favore.
  •   V       F   
c. I romani appartenenti alle classi dominanti partecipavano come atleti alle manifestazioni ludico-sportive.
  •   V       F   
d. Catone il Censore fu profondamente affascinato dalla cultura greca.
  •   V       F   
e. Per Seneca la migliore qualità degli esseri umani è la ragione.
  •   V       F   
f. Per la pedagogia ebraica della terra, la terra non è appropriabile perché Dio è il suo unico proprietario.
  •   V       F   
g. Luciano di Samosata è il massimo esponente dello scetticismo greco.
  •   V       F   
3 Completa il seguente testo utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.

exempla • virtù militare • mos maiorum • modelli • antichi • rispetto per gli dèi • codice di comportamento

La vita sociale, etica, culturale e religiosa dei romani era modellata sul ............................................, il costume degli ............................................. Esso indicava il ............................................ che modellava la vita di ogni cittadino romano. La sua funzione educante si esprimeva in particolare attraverso gli ............................................, storie esemplari, leggendarie o reali, che venivano proposte ai romani come ............................................ ideali e che erano oggetto di un profondo rispetto. Tra i principi su cui esso si fondava si annoverano la sobrietà, l’integrità morale, il ............................................ e per i familiari, la .............................................

Lessico
4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole ed espressioni.

a. Pater familias
b. Patria potestas
c. Manus
d. Dominĭca potestas
e. Ludus
f. Paedagogium
g. Munera gladiatori
h. Scetticismo
i. Dogmatismo
j. Torah

Esposizione orale
5 Sviluppa oralmente i seguenti argomenti.

1. Spiega il concetto latino di humanitas e la sua rielaborazione a opera di Cicerone.
2. Illustra l’atteggiamento eclettico con cui Cicerone si approcciò alla filosofia.
3. Riassumi le qualità della matrona ideale.
4. Spiega che cos’è la felicità secondo Seneca.
5. Descrivi le vicende delle tre donne avvocato e la reazione maschile alla loro audacia.
6. Spiega in che cosa consiste lo scetticismo di Sesto Empirico.
7. Soffermati sul comportamento prescritto dalla Torah nei confronti dello straniero.

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Analisi e comprensione di un documento
6 Leggi il brano riportato di seguito, tratto dall’Heautontimorumenos (“Il punitore di se stesso”), una commedia di Publio Terenzio Afro (II secolo a.C. ), autore vicino al Circolo degli Scipioni e promotore dell’ideale di humanitas. Analizza il brano insieme ai tuoi compagni e rispondi alle domande.


MENEDEMO: Ho un figlio solo, un ragazzo. Ma perché dico che ho un figlio? L’ho avuto, Cremete; ma in questo momento non so se l’ho ancora o no.
CREMETE: Che discorso è questo?
MENEDEMO: Sta’ a sentire. È venuta ad abitare qui, da Corinto, una vecchia poverissima con sua figlia e lui ha perso la testa per la ragazza, al punto quasi di considerarla già sua moglie: e tutto a mia insaputa. Quando ho saputo la cosa, ho reagito con violenza, senza la comprensione che ci vuole per le pene d’amore di un adolescente: lo trattavo con durezza, con i modi che di solito usano i padri. Non c’era giorno che non lo rimproverassi: «[…] questo tuo comportamento ha una sola spiegazione: la vita troppo facile. Io, alla tua età, non sprecavo il mio tempo con le donne, ma, costretto dalla povertà, sono andato a cercare fortuna in Asia e lì, facendo il soldato, mi sono conquistato ricchezza e gloria». Ed ecco il risultato delle mie prediche: il ragazzo, stanco e umiliato di sentirsi ripetere ogni giorno le stesse cose, non ha resistito: si è convinto che per la mia età e il mio affetto fossi più esperto di lui e potessi provvedere al suo bene meglio di lui stesso: se ne è andato in Asia, Cremete, al servizio del Re! […]
CREMETE: Avete sbagliato tutti e due: però, la decisione del ragazzo rivela amor proprio e un certo coraggio.
MENEDEMO: […] mio figlio, l’unico che ho […] è stato costretto, povero ragazzo, a lasciare la sua casa per la mia folle severità! […] Finché mio figlio, per colpa mia, soffrirà di fame e di nostalgia, in terra straniera, io mi punirò per il male che gli ho fatto: lavorerò con tutte le mie forze, risparmierò, guadagnerò: e tutto questo lo farò solo per lui […].
CREMETE: Io credo che tu sia un padre affettuoso e che tuo figlio, a saperlo comprendere e trattare con dolcezza, sia un ragazzo ubbidiente. Ma tu lo conoscevi troppo poco, e lui non ti capiva: ti chiedi come può accadere una cosa simile? Accade quando non c’è confidenza tra gli uomini. Tu non gli hai mai fatto capire quanto lui fosse importante per te, e lui non ha avuto il coraggio di confidarsi come si deve fare con un padre. Se così fosse stato, tutte queste cose non ti sarebbero mai capitate!
MENEDEMO: Hai ragione, lo ammetto: ho sbagliato tutto.
CREMETE: Fatti coraggio, Menedemo: vedrai che tutto si aggiusterà; sono sicuro che tuo figlio tornerà da te sano e salvo.

Publio Terenzio Afro, Heautontimorumenos, trad. it. di G. Gazzola, Bur, Milano, 2003, p. 55-61


a. Menedemo ripensa ai suoi errori educativi, discostandosi dall’atteggiamento tipico del pater familiasche non era solito mettersi in discussione. Sottolinea e commenta le frasi in cui emerge la sua capacità di autocritica.
b. Quale approccio educativo propone Terenzio per bocca dei suoi personaggi?

I colori della Pedagogia - volume 1
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L'educazione dal mondo antico all’alto Medioevo - Primo biennio del liceo delle Scienze umane