4.1 LA SITUAZIONE POLITICA E CULTURALE DELLA GERMANIA
La Germania dell’epoca di Marx | ▶ L’AUTORE | non è stata coinvolta né dai moti rivoluzionari francesi, né dal processo d’industrializzazione inglese; vive ancora in una condizione feudale, suddivisa in tanti piccoli Stati governati da principi intenti a curare i propri interessi. Da un punto di vista filosofico e culturale è influenzata dal pensiero del filosofo tedesco George Wilhem Friedrich Hegel (1770-1831), molto lontano dal positivismo comtiano. Se infatti per Comte la verità è raggiungibile solo attraverso la rilevazione dei fenomeni, la loro misurazione e la loro trasformazione in “dati positivi”, per Hegel la verità è basata sulla dialettica, ovvero sulla contrapposizione che viene a crearsi tra un’idea e il suo contrario. Secondo il filosofo tedesco, in altre parole, l’idea di bianco può esistere solo in relazione oppositiva a quella di nero e la verità consiste proprio nel cogliere questa relazione dialettica: essa si realizza, quindi, grazie a un procedimento a spirale caratterizzato da un continuo succedersi di tesi (bianco), antitesi (nero) e sintesi (l’idea di “colore”).
Karl Marx fa suo questo principio e lo applica alla storia, affermando che questa scaturisce dalla lotta dinamica fra gli opposti, ovvero tra classi sociali diverse: la “lotta di classe”.
Per Hegel è la dialettica tra le idee a muovere il pensiero e quindi la storia; Marx sostituisce le idee con la “materia”, ovvero «gli individui reali, la loro azione e le loro condizioni materiali di vita, tanto quelle che essi hanno trovato già esistenti, quanto quelle prodotte dalla loro stessa azione».