3. Spencer e l’evoluzionismo

3. Spencer e l’evoluzionismo

3.1 LA SITUAZIONE POLITICA E SOCIALE IN GRAN BRETAGNA

Con Herbert Spencer |  L’AUTORE | la sociologia si sposta in Gran Bretagna.
Qui il quadro è piuttosto diverso da quello che caratterizza la Francia del periodo della Restaurazione: per quanto la situazione sociale sia critica a causa delle nuove condizioni e disuguaglianze create dalla Rivoluzione industriale e dal processo di industrializzazione, non vi sono però classi sociali chiuse e tutti i cittadini sono considerati uguali, almeno dal punto di vista giuridico.
L’idea di progresso economico coincide con quella dell’abolizione dell’intervento dello Stato: i rapporti basati sugli interessi individuali e liberi da costrizioni esterne rappresentano la migliore garanzia per il raggiungimento dell’armonia sociale.
Al contrario della borghesia francese, che abbraccia i moti rivoluzionari, quella inglese del ▶ periodo vittoriano ritiene che i problemi vadano risolti attraverso una serie di riforme graduali e non con una rivoluzione. Se in Francia sopravvive ancora l’aristocrazia fondiaria e l’organizzazione industriale è agli inizi, la Gran Bretagna nel 1870 è invece il paese più industrializzato d’Europa.

l’autORE  Herbert Spencer

Herbert Spencer (1820-1903), nasce a Derby, in Gran Bretagna, in una famiglia della piccola borghesia, e riceve un'educazione a forte connotazione liberale e antiautoritaria.
Fedele portavoce dell'ideologia borghese di questo periodo, alterna periodi di studi a periodi di lavoro e nel 1848 diventa direttore dell’“Economist”. Parallelamente, scrive l’opera Statica sociale (1850) e si occupa di biologia e psicologia. Interessato a elaborare una teoria generale del progresso umano e dell'evoluzione biologica, elabora un sistema di pensiero che abbraccia la biologia (Principi di Biologia, 1864-1867), la psicologia (Principi di Psicologia, 1870-1872) e la sociologia (Principi di Sociologia1876-1896).
Nel 1884 scrive il saggio L’uomo contro lo Stato, dove sostiene che l'iniziativa, nella vita collettiva, spetta soltanto all’individuo e che lo Stato non deve regolare in alcun modo l’economia.
Spencer resta tra i più conosciuti intellettuali europei del tardo Ottocento, ma la sua fama e l'influenza del suo pensiero perdono di importanza abbastanza velocemente nel corso del Novecento.

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  INVITO ALLA VISIONE   
Roman Polanski, OLIVER TWIST, 2005

Oliver Twist è una delle opere più celebri dello scrittore inglese Charles Dickens. Rappresenta uno dei primi esempi di romanzo sociale, nonché il primo in lingua inglese ad avere come protagonista un ragazzo. Descrive e denuncia le condizioni di povertà in cui si trovavano a vivere i ceti meno abbienti nelle grandi città industriali inglesi (come Londra) a metà Ottocento. Più in generale, anche grazie all’uso di un fine quanto dissacrante umorismo, Dickens muove un’aperta critica alla società vittoriana, alle disuguaglianze che la caratterizzavano e al suo sistema educativo.
Del libro sono stati realizzati diversi adattamenti teatrali e cinematografici (anche sotto forma di musical, film d’animazione e serie tv), l’ultimo dei quali, nel 2005, è del famoso regista polacco/francese Roman Polanski.

3.2 L’EVOLUZIONISMO COSMICO

La situazione politica, economica e sociale in cui si trovava la Gran Bretagna aiuta in parte a capire il pensiero di Spencer che, a partire dalla stessa constatazione di Saint-Simon e Comte riguardo il passaggio d’epoca preindustriale/industriale di cui è testimone la società del suo tempo, radicalizza alcuni principi evoluzionistici e vede la società stessa come il risultato di una selezione naturale.
Spencer teorizza l’esistenza di un “▶ evoluzionismo cosmico”, ovvero l’idea che esista, oltre all’evoluzione organica, anche un’evoluzione precedente, di tipo inorganico, e una successiva, di tipo super-organico. Inizialmente dunque si ha la realizzazione dell’evoluzione inorganica, come la formazione del sistema solare da una nebulosa; solo successivamente si verifica quella organica degli esseri viventi e, infine, quella super-organica, alla quale sarà soggetta l’umanità con le sue realizzazioni: cultura, istituzioni e, in generale, società.

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3.3 L’EVOLUZIONISMO COME PRINCIPIO DELLA SOCIETÀ

Secondo il pensiero di Spencer l’intero cosmo è sottoposto allo stesso processo evolutivoche si articola in fasi e aspetti differenti, nonché successivi. Esiste quindi un unico processo governato fondamentalmente dalle stesse leggi, quelle dell’evoluzionismo, che coinvolge il mondo organico, inorganico e superorganico: le leggi che regolano la biologia sono quindi pressoché le stesse che governano l’astronomia, la fisica, la politica, la cultura e la società. In linea di principio, è quindi sufficiente individuare le leggi dell’evoluzionismo per poter studiare l’intera realtà.
Spencer estende pertanto il principio evoluzionista alla società e ne deduce che questa evolve dall’omogeneo verso l’eterogeneo, dal semplice verso il complesso: la crescita urbana e il processo di industrializzazione costituiscono, ai suoi occhi, dei perfetti esempi di tale principio.
Dal punto di vista evolutivo, le società moderne sono più coerenti, più eterogenee e più definite rispetto a quelle antiche. Sono più articolate in virtù della divisione del lavoro che le caratterizza e perché maggiormente “indipendenti” dall’ambiente. Inoltre, nelle società moderne particolari funzioni sono concentrate in luoghi ben precisi (per esempio le zone industriali), proprio come nell’individuo le cellule si differenziano e si posizionano in luoghi ben determinati.
È curioso come l’autore crei dei parallelismi perfino tra le strutture sociali e quelle animali: come i molluschi sono protetti dalla corazza, così anche alcune strutture sociali sono rigide, al fine di proteggere la società stessa.
Le società “militari” e “industriali”
Va poi aggiunto un ulteriore fattore determinante di questa evoluzione: le conquiste militari che creano nuove forme di distinzione sociale raggruppando le nazioni e mescolando i popoli.
Facendo propria un’idea di Comte, Spencer inserisce questo vasto processo nella logica che conduce le società da una tipologia “militare” a una tipologia “industriale” e traccia una linea dell’evoluzione che ha ai due estremi:
  • società omogenee a forte grado di  coercizione, dirette da caste militari;
  • società eterogenee fondate sulla divisione del lavoro, che rispettano la libertà individuale e non ricorrono all’intervento con la forza dello Stato come strumento principale.
La società industriale rappresenta uno stadio di evoluzione più avanzata rispetto a quella militare, anche se il contrasto tra questi due tipi di società ha innanzitutto un valore teorico: in questo senso Spencer riconosce che la realtà sociale è un miscuglio di queste due forme e che l’evoluzione non si sviluppa in modo lineare, né procede allo stesso ritmo in tutti i paesi.

L’influenza di Lamarck e Darwin
Spencer arricchisce il suo evoluzionismo anche di principi ispirati a Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829) e Charles Darwin, i due padri dell’evoluzionismo biologico, e individua molti parallelismi tra la società e l’organismo: nei suoi Principi di sociologia paragona le istituzioni sociali agli organi del corpo umano. Egli evidenzia, tuttavia, una differenza importante: mentre nel corpo c’è un solo organo che governa tutto l’insieme, nella società la coscienza sociale non è concentrata in un unico punto, ma è presente in tutti i soggetti che compongono il corpo socialeL’individuo è quindi al centro dei meccanismi che regolano la società; per questo bisogna che lo Stato limiti al massimo la produzione delle leggi, così da lasciare uno spazio crescente alla spontanea iniziativa individuale.

3.4 IL DARWINISMO SOCIALE: LA SOPRAVVIVENZA DEL “PIÙ ADATTO”

Spencer riprende da Darwin il concetto di “▶ selezione naturale” estendendolo alla società. Egli scrive:

Sembra che nel corso del progresso umano, alcune parti, più o meno grandi, di ciascuna società siano sacrificate a beneficio della società nel suo complesso. Negli stadi più remoti il sacrificio prende la forma di mortalità nelle guerre che si verificano perpetuamente durante la lotta per l’esistenza fra tribù e nazioni; in stadi più progrediti il sacrificio prende la forma di mortalità prodotta dalla lotta commerciale, e dalla viva concorrenza che ne consegue.

H. Spencer, L’uomo contro lo Stato (ed. originale 1884), trad. it. Liberilibri, Macerata 2016


Così come per Darwin l’ambiente seleziona gli organismi più adatti, la libera concorrenza economica costituisce l’ambiente di selezione dei “più adatti” a sopravvivere nella società, da cui l’espressione “darwinismo sociale”.
Spencer non ignora nei suoi scritti le pessime condizioni che caratterizzano la vita degli operai nell’Inghilterra vittoriana e sottolinea anche gli effetti negativi che il lavoro automatico e in serie può comportare per gli individui, ma conclude in ogni caso che il sacrificio dei meno idonei è inevitabile, in quanto va a beneficio della società nel suo complesso.

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3.5 DIFFERENZE FRA LE CONCEZIONI DI SOCIETÀ DI COMTE E DI SPENCER

Anche se sia Comte che Spencer considerano la società come un organismo, la conclusione “individualista” a cui giunge il sociologo inglese dimostra di essere agli antipodi rispetto alla concezione comtiana.
Se per Comte la società si regge sulla coincidenza delle menti ed è necessaria un’autorità che la guidi, per Spencer la società è retta da quelle stesse leggi che regolano lo sviluppo dell’universo e dunque non necessita di alcun tipo di guida.
Per Comte la sociologia è la disciplina che, accertati i fatti sociali e le leggi che li governano, è in grado di effettuare previsioni e di porsi come rimedio all’anarchia morale e spirituale derivante dal crollo della religione e della metafisica come fondamenti delle credenze umane. Per Spencer, invece, la sociologia è un modo di analizzare i fenomeni e prevederne gli sviluppima che non può in alcun modo arrogarsi il diritto di fissare le mete e determinare la direzione della storia.

per immagini

La lotta per la sopravvivenza nella società industriale
Nel 1839 l’inglese James Nasmyth (1807-1890) progettò il primo maglio a vapore, un dispositivo meccanico che tuttora è utilizzato nelle lavorazioni di fucinatura e di stampaggio.
L’introduzione del motore a vapore servì a dare impulso all’industria, ma anche a favorire l’idea che si sarebbe ridotto notevolmente l’impiego della forza fisica a beneficio dei lavoratori.
In realtà, mentre l’industria continuava a progredire, il lavoro nelle fabbriche restava durissimo e ugualmente problematico. Interrogandosi su questo tema, Spencer rispose con il cosiddetto “darwinismo sociale”. Nonostante riconoscesse le condizioni in cui erano costretti a vivere gli operai nell’Inghilterra del suo tempo, riteneva che il sacrificio dei meno idonei fosse necessario all’economia dell’intera società: anche nell’industria infatti, e non solo in natura come sosteneva Darwin, sopravviveva “il più adatto”.

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3.6 CRITICHE A SPENCER E ALL’EVOLUZIONISMO

Le critiche che più comunemente sono state mosse al pensiero di Spencer riguardano essenzialmente tre questioni.
1 La riduzione della storia umana a evoluzione naturale: nel momento in cui si sostiene che l’esistenza della società è retta da quelle stesse leggi che regolano lo sviluppo dell’universo, non c’è più alcuna autonomia della sfera “umana” rispetto a quella della natura. Il determinismo di Spencer è, in questo senso, ancora più accentuato di quello di Comte: il parallelismo tra organismo e società riduce la storia entro schemi prestabiliti, nega le possibilità di cambiamento e appare come una pura e semplice accettazione dello ▶ status quo.
2 La contraddizione logica tra organicismo e individualismo: se il modello che spiega i fenomeni sociali è lo stesso che si applica agli eventi naturali, non c’è spazio neppure per la libertà individuale. Le persone sono ridotte a “cellule” di un organo più ampio, la società, rispetto al quale non hanno alcuna autonomia d’azione. L’individualismo di cui Spencer è fautore a livello politico ed economico, dunque, non si concilia da un punto di vista logico con l’idea di una società governata da principi organici.
3 Il mancato passaggio dalla società militare a quella industriale, almeno nei termini pronosticati da Spencer: basta un rapido sguardo alla storia del Novecento per constatare come il passaggio a una società industriale non abbia affatto significato riduzione delle guerre, dei totalitarismi e degli interventi militari. Fortunatamente, poi, il passaggio a una società industriale non ha neppure visto trionfare la “legge del più adatto” e il “darwinismo sociale” auspicati da Spencer. Oggi si vive molto più a lungo rispetto a prima proprio perché è stata superata l’idea secondo la quale solo alcuni possono sopravvivere e sono subentrate forme di solidarietà accettate da tutti.
per lo studio

1. Su quale principio si basa la sociologia di Herbert Spencer?
2. Come avviene a livello sociale il passaggio da un’omogeneità indefinita e incoerente a una eterogeneità definita e coerente?
3. Quali critiche possono essere mosse a Spencer e al darwinismo sociale?


  Per discutere INSIEME 

Secondo Spencer, il principio dell’evoluzione guida qualsiasi forma vivente, compresa la società e la storia dell’umanità. Condividi questa affermazione? Secondo te, è possibile individuare una “direzione” nella storia dell’umanità? Discutine in classe con i compagni.

I colori della Sociologia
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Secondo biennio e quinto anno del liceo delle Scienze umane